Famiglie a Messa. Suor Chiara: “I piccoli non sono un disturbo”

Mi chiamo Simona e ho due bambini ancora piccoli di uno e tre anni. Fin dai primi mesi mio marito e io abbiamo trovato naturale portarli in chiesa con noi, ma ci siamo accorti che purtroppo non tutte le giornate sono egualmente buone e a volte sono irrequieti oppure piangono. Così abbiamo iniziato a frequentare la Messa domenicale a turno mentre l’altro genitore sta a casa con i bambini. In questo modo però ci manca la possibilità di condividere come famiglia un momento importante, dato che siamo entrambi credenti. Siamo già affaticati dalla vita quotidiana, ci dispiace che la Messa diventi “una fatica in più”. Che cosa ci consiglia?
Un saluto Simona

Cara Simona, 

innanzitutto ringrazio te e tuo marito per la vostra testimonianza di fede, di coerenza e di passione; il vostro desiderio e il vostro impegno affinché la Messa domenicale non diventi “una fatica in più” che, assommata a quella della vita quotidiana, finisce per fiaccare e innervosire, edifica molto.

Grazie veramente per il vostro esempio!

La presenza dei vostri bimbi vi ha “obbligato” a riorganizzare, anche con fatica, la vostra vita con i suoi orari, i suoi impegni, i suoi spazi e a reimpostare anche la frequenza alla Messa domenicale, perché questo appuntamento vitale non venga meno. 

Come sposi cristiani, di fatto, credete che la condivisione dell’Eucarestia settimanale sia un momento molto importante, oserei dire, necessario e centrale anche nella vita di una coppia e di una famiglia cristiana: all’altare del Signore portate le fatiche e le gioie della settimana vissuta, lì vi riscoprite fratelli e sorelle, accogliete la Parola e il Corpo del Signore Gesù e infine, da lì ripartite per ritornare, rinfrancati, nella vita quotidiana e viverla da discepoli del Signore.

Provate dispiacere, quindi, dover rinunciare, come famiglia e come sposi, alla partecipazione domenicale della santa Messa! Avendone sperimentato la bellezza e la ricchezza, ora ne percepite la mancanza. 

È lodevole, però, cogliere come, nonostante tutto, non vi siate rassegnati a questa situazione, ma abbiate cercato di trovare una soluzione buona che vi permette, anche se a turno, di partecipare alla celebrazione Eucaristica.

Anche se ciò non vi soddisfa pienamente, è comunque un appuntamento di grazia per entrambi.

Non oso dare consigli in merito, tuttavia voglio condividere alcune riflessioni che mi nascono dal cuore e offrirvi un piccolo suggerimento. Innanzitutto la situazione che state vivendo è provvisoria, anche se faticosa; pian piano i bambini cresceranno e forse vi sarà possibile ritornare a vivere la santa Messa domenicale anche con la loro presenza. Questo sarebbe veramente bello! I piccoli, infatti, non sono un disturbo alla Messa! Accompagnati e seguiti vi potrebbero partecipare secondo la loro misura. 

In secondo luogo vorrei sottolineare che l’“obbedienza alla vita” e alle esigenze reali e attuali della vostra famiglia sono la “vostra Messa” domenicale e la vostra offerta che, unita a quella di Cristo, sale gradita a Dio. Il vostro “Sì” a questa situazione è ciò che di più prezioso potete dire al Signore, come espressione di amore a Lui, ai vostri figli, alla vita. Nulla è più gradito al Signore che dire il proprio “Amen” alle situazioni contingenti della quotidianità, con la stessa fede con la quale lo si direbbe, e spero di non scandalizzare nessuno, al momento della Comunione Eucaristica. 

So che tutto questo può costare molto, ma per il momento è ciò che potete fare. 

Nel frattempo, però, vi invito a non rinunciare a momenti di intimità nei quali leggere insieme il Vangelo della domenica successiva o appena trascorsa, per pregarlo, condividendo le risonanze che suscita in ciascuno di voi, magari anche alla luce dell’omelia ascoltata e accolta durante la celebrazione. Questo vi permetterebbe di condividere la vostra fede, arricchirvi reciprocamente, e crescere come coppia nella sequela del Signore.

La fede ci è donata anche per essere condivisa e chi più degli sposi può vivere questo?

Cara Simona, so che anche in ambito di fede è necessaria un poco di creatività ma, sono sicura che non mancherà né a te, né a tuo marito. Lo state dimostrando!

Questa fase della vostra vita familiare può essere un’opportunità di crescita come credenti e nella comunione vicendevole.

E allora buon cammino ad entrambi!

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