Lallio, la scuola dell’infanzia festeggia cent’anni: “Nata dall’impegno della comunità”

Cent’anni di passione educativa: è una storia importante quella della scuola dell’infanzia parrocchiale “Santi Angeli Custodi” di Lallio, che accoglie attualmente 120 bambini della fascia 0-6, compresi venti al nido e venti nella sezione primavera. Il vescovo Francesco Beschi ha sottolineato questo anniversario incontrando nei giorni scorsi bambini, genitori e personale della scuola in occasione del suo pellegrinaggio pastorale nella fraternità 1 “San Bernardino” nella Comunità ecclesiale territoriale 12, accompagnato dal parroco don Fabio Trapletti.

“Ho sempre ritenuto la scuola dell’infanzia parrocchiale una grande ricchezza per il territorio in cui si trova – ha sottolineato monsignor Beschi -. Queste nostre scuole, infatti nascono dall’idea e dall’impegno di una comunità. Le scuole parrocchiali sono state generate da un sentire comune, dalla necessità di dare forma a un valore, come altre opere, per esempio gli oratori e le case di riposo. Finché le scuole dell’infanzia e le altre opere parrocchiali continueranno a rappresentare questo sentimento comunitario avranno un ruolo fondamentale nella costruzione complessiva della società. È la comunità che insieme crea qualcosa di importante, un’impresa di valore per tutti”. 

Nell’accoglienza preparata al vescovo si è manifestato il calore di una famiglia allargata: i bambini con le maestre gli hanno donato un album di disegni che racconta la storia della scuola, poi, accompagnati anche da genitori e nonni, gli hanno cantato una canzone. Monsignor Beschi è passato fra loro per salutarli uno per uno. “Gli occhi dei bambini – ha commentato con un sorriso – emanano luce”.

La coordinatrice Silene Domenghini ha messo in evidenza durante l’incontro con il personale e i rappresentanti dei genitori i punti di forza della scuola: “Possiamo contare su un team giovane, molto preparato e motivato. C’è una grande collaborazione da parte delle famiglie e un sostegno costante del comune, che contribuisce economicamente alla gestione della scuola e fra l’altro ci permette di mantenere uno sportello di ascolto sui problemi educativi dei bambini della fascia 0-6 con una psicologa e una pedagogista, pronte ad affiancare le famiglie e i piccoli nella crescita”.

Negli ultimi anni la scuola dell’infanzia di Lallio è riuscita a diversificare e ampliare l’offerta: “In questo modo – prosegue la coordinatrice – abbiamo ampliato il nostro percorso fino ad abbracciare tutta la fascia tra zero e sei anni. È importante creare continuità nella crescita e rapporti di collaborazione nella cura del bambino e della famiglia”. 

Al centro c’è sempre il rapporto con le famiglie e il desiderio di creare con loro legami duraturi: “Quando il cammino inizia – osserva Domenghini – c’è bisogno di tempo per conoscersi reciprocamente. È un periodo di ambientamento, in cui è necessario affrontare e rielaborare la separazione tra il bimbo piccolo e la famiglia, sperimentando una routine che porta a incontrarsi di nuovo alla fine della giornata. La fiducia si costruisce nel tempo attraverso dialogo, collaborazione e stima reciproca”.

Papa Francesco sottolinea spesso l’importanza di alimentare rapporti fra le diverse generazioni e la scuola dell’infanzia di Lallio è molto attenta a questo aspetto: “Creiamo relazioni con i centri anziani e le Rsa del territorio – spiegano le insegnanti – e ci sono occasioni d’incontro e di scambio fra i bambini e i nonni, sempre molto apprezzate da entrambi”. E chissà che in futuro, come ha auspicato il vescovo, non si creino legami ancora più stretti fra gli spazi dedicati ai piccoli e quelli per la terza età.

Il vescovo ha rimarcato l’importanza della scuola dell’infanzia parrocchiale nella costruzione del tessuto della comunità: “Quando questa scuola è nata, nel 1923, la maggior parte dei genitori che hanno avuto l’idea di costituirla erano sicuramente persone molto semplici, contadini, operai. Eppure hanno avuto l’intuizione di creare un’opera così preziosa a favore dell’infanzia, dando forma a un valore che continua a dimostrarsi efficace anche oggi per la crescita delle nuove generazioni. Ci sono parrocchie piccolissime nella nostra diocesi dove le scuole dell’infanzia sono l’unico luogo in cui le famiglie hanno la possibilità di ritrovarsi, creare legami, mettere in comune desideri e progetti”. 

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