Don Matteo Vezzoli di Romano di Lombardia: “Gesù ha un amore grande per ognuno di noi”

«E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». Questa è la frase, tratta dal Vangelo di Luca, scelta da don Matteo Vezzoli, in procinto di diventare sacerdote sabato 27 maggio presso la Cattedrale di Bergamo.

Classe 1996, don Matteo Vezzoli è originario di Romano di Lombardia e più precisamente della Parrocchia di San Pietro Apostolo ai Cappuccini. Terminata la maturità, nel 2015, è entrato nella Scuola Vocazioni Giovanili e, nel 2017, in Prima Teologia presso il Seminario Vescovile Giovanni XXIII a Bergamo. Dopo aver svolto servizio nell’Unità Pastorale di Alzano, è attualmente nella Parrocchia di Costa di Mezzate.

Con alcuni giovani di Costa di Mezzate

Nella comunità di Romano di Lombardia, paese in cui è cresciuto, trascorrendo la sua infanzia e la sua adolescenza, la notizia della sua imminente ordinazione presbiterale riempie di felicità, gioia e gratitudine le persone che lo hanno conosciuto e lo hanno accompagnato in questo cammino così importante.

In primis, la famiglia composta dalla mamma Maria Grazia, dal papà Luciano e dalla sorella Roberta: «Abbiamo camminato con lui in questo lungo percorso, che ha visto l’alternarsi di studi approfonditi e ricche esperienze; è stato entusiasmante vederlo inserito in numerosi contesti diversi.

Ricordiamo con piacere il momento in cui ha svolto la sua esperienza caritativa assieme alle persone disabili, le quali hanno potuto contare sempre sul suo supporto e aiuto, i periodi passati nei vari oratori a coinvolgere i bambini e i ragazzi nelle attività e nella preghiera.

Gli auguriamo di portare sempre tutti i ricordi e gli insegnamenti che ha appreso durante i ritiri spirituali, i viaggi e i pellegrinaggi in luoghi vicini e lontani che hanno catturato il suo cuore. Per noi, la sua famiglia, l’importante è che sia felice e contento di intraprendere questa strada e noi saremo sempre pronti a sostenerlo in questa sua nuova vita».

Con la famiglia il giorno della Prima comunione

La docente Monica Loda di italiano e latino, presso il liceo scientifico don Milani di Romano di Lombardia, dove Matteo ha conseguito la maturità nel 2015, lo descrive come: «L’alunno che tutti vorrebbero avere in classe, perché intelligente, diligente, curioso e interessato, ma soprattutto perché, ogni volta che entravi in aula, avvertivi il suo sorriso sereno e buono, la sua grande umiltà e la sua solidarietà gratuita verso i compagni».

Il parroco di Romano di Lombardia, monsignor Paolo Rossi, afferma che: «Dopo più di vent’anni dall’ultima ordinazione presbiterale, i suoi sentimenti sono di sorpresa e gratitudine verso una scelta impegnativa; è un dono grande che il Signore ci fa e auspico che qualcun altro possa riflettere seriamente sulla propria vita e vivere questa vocazione».

«Diventare prete è una scelta profonda che lega la fede cristiana di una persona con la sua stessa vita: nel prete e nella sua umanità la fede e la vita sembrano coincidere. Matteo ci vuole un po’ dire che la sua vita desidera parlare di Dio a coloro che lui incontrerà, nel compito che la Chiesa gli affiderà; il prete è un uomo “dedicato” a rendere testimonianza di come Dio voglia essere “vicino” ad ogni persona: è per tutti la bella notizia del Vangelo», dice don Paolo Biffi che, nel 2003, ha conosciuto il piccolo Matteo in oratorio ai Cappuccini di Romano.

Contemporaneamente, don Matteo Vezzoli, prossimo al sacerdozio, ricorda con gioia la sua entrata in Seminario, nel 2017, «ho iniziato a vedere maggiormente tutto quello che si muoveva dentro di me e a vedere cosa questo mi provocava; mi ha davvero aiutato a crescere e a prendere una scelta nella più totale libertà, seguendo, rintracciando e scegliendo nella mia vita il disegno che Dio ha pensato per me».  In vista del 27 maggio, giorno dell’ordinazione presbiterale, prosegue don Matteo, «ho pensato alla frase “E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli”, perché l’anno scorso, durante il mese ignaziano, si sono ricordati i diversi momenti della vita di Gesù ed è stato proprio letto questo brano; questa frase mostra quello che, secondo me è molto importante, ovvero quell’amore che Gesù ha per Pietro, ma che Pietro non è ancora pronto a ricevere ma che poi avrà quando, dopo aver rinnegato Gesù, sarà consapevole di questo sbaglio e riconoscerà quell’amore che Gesù ha per ognuno di noi e che può trasmettere anche agli altri».

Infine, conclude don Matteo, «questa giornata per me sarà un grazie in primis al Signore che mi ha chiamato e che mi ha sostenuto in tutti i momenti della mia vita, soprattutto in quelli in cui sentivo poco il suo sostegno; un grazie alla mia famiglia che non ha mai smesso di supportarmi in questo cammino incontro al Signore, iniziato il giorno del mio battesimo e proseguito con gli altri sacramenti; un grazie al Seminario di Bergamo, alla Parrocchia di San Pietro, alla Parrocchia di Santa Maria Assunta, agli amici, alle comunità parrocchiali che mi hanno accolto in Seminario, compresa quella di Costa di Mezzate e a tutte quelle persone che ho incrociato in questo mio cammino».

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