Don Simone Zappella di Chiuduno: “Il Seminario è stato una palestra di vita”

Aveva un lavoro sicuro come impiegato in un’assicurazione di Sarnico. Poi ha deciso di gettare le reti come San Pietro. E non a caso don Simone Zappella, 31 anni, per la sua ordinazione sacerdotale ha scelto la frase «Sulla tua Parola getterò le reti» (Luca 5, 5). Fin da bambino ha frequentato l’oratorio, che ha definito «quasi la prima casa», e poi è stato impegnato in parrocchia come animatore ed educatore degli adolescenti, nonché l’allenatore della squadra di calcio della Polisportiva locale.

Dopo i 20 anni ha cominciato a interrogarsi sulla propria vocazione, mettendo sul piatto la necessità di avere un lavoro sicuro. La morte del papà nel 2014 l’aveva profondamente colpito e si era staccato dall’oratorio.

Un anno dopo invece ha sentito nel cuore l’esigenza di mettersi in discussione e ha sentito che, fra tante domande, era riemersa la vocazione. Nel 2016 la sua entrata nella Scuola vocazioni giovanili e poi l’entrata in Teologia, anche se ammette di avere dovuto faticare dal punto di vista scolastico per le materie da studiare, assai diverse da quelle del suo diploma di scuola professionale.

«Appena varcati i cancelli del Seminario — ricorda don Zappella — mi sono reso conto che la vocazione non era semplicemente “roba mia”, ma rientrava in un disegno più ampio che comprendeva la mia famiglia, la mia parrocchia e i compagni che con me avevano iniziato il cammino. Ho avuto la grande possibilità di rileggere la mia vita e la mia vocazione con uno sguardo nuovo, quello del Signore Gesù».

In questi anni ha prestato servizio pastorale nelle parrocchie di Azzano San Paolo e San Pellegrino.

Alla vigilia dell’ordinazione sacerdotale, don Zappella non soltanto chiede le preghiere di tutti per lui e per i suoi compagni di ordinazione, ma anche a tutti i giovani, a cui lascia un augurio.

«Una preghiera per tutti i nostri giovani, perché ascoltino la voce del Signore e prestino attenzione al disegno che ha su di loro. Il Seminario è stato per me una bellissima palestra di vita, aiutandomi a crescere innanzitutto come uomo-credente, poi come seminarista. È un’opportunità che auguro a tutti i ragazzi, con l’invito a non lasciarsi scoraggiare e distrarre dalle tante voci che caratterizzano questo mondo». E riprendendo la frase che ha scelto per la sua ordinazione, don Zappella dice: «Come Pietro mi sento pronto a investire la mia vita nel servizio al Signore, trovando nella sua Parola un orientamento saldo».

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