Il ricordo del sorriso di Gianluca, un giovane coraggioso, è sempre con me. Dal diario di Erica Villa

Erica Villa è una ragazza con disabilità che ha trovato nella scrittura uno strumento di espressione, resistenza e rinascita. Nei suoi articoli racconta alcuni aspetti della sua vita quotidiana, evidenziandone fatiche e conquiste. Qui ricorda un incontro speciale con un ragazzo che per anni ha affrontato un tumore al cervello mantenendo la serenità e portandola alle persone che aveva accanto.

Dal 14 novembre 2011 ho iniziato a frequentare un centro di disabili e a gennaio 2014 è arrivato un ragazzo nuovo che ha dato molta più armonia di quella che c’era già nel centro: il suo nome è Gianluca Plebani.

Quando l’ho visto entrare per la prima volta in mezzo a noi era un ragazzo timido e molto riservato, poi pian pianino si è aperto sempre di più. Ho iniziato a parlare con lui molto tranquillamente come se ci conoscessimo da sempre perché mi dava molta serenità e tranquillità.

Con lui frequentavo il centro solo il lunedì e non vedevo l’ora che iniziasse di nuovo la settimana per stare in sua compagnia; grazie al sorriso di Gianluca, se ero arrabbiata, mi passava e la giornata era più leggera. 

Spesso e volentieri pranzavamo vicini, ridendo e scherzando, pensando ai nostri più bei ricordi. Dopo pranzo ci appartavamo insieme ad ascoltare la musica: canzoni degli 883, come ad esempio Come mai, La regola dell’amico, Lo strano percorso, Hanno ucciso l’uomo ragno, Nord sud est ovest, Sei un mito… il suo cantante preferito, mentre i nostri compagni giocavano a carte o navigavano in internet. 

Quando ascoltavamo insieme queste canzoni, in lui vedevo tanta felicità, tant’è vero che sembrava che sognasse.

Poi ci siamo un po’ persi perché il mio percorso di frequentazione del centro è terminato e, durante un pomeriggio, mentre navigavo su Facebook, ho visto Gianluca in linea e gli ho chiesto se gli andava bene se ci scambiavamo i numeri di telefono, lui senza esitare, mi ha risposto di sì e ogni tanto ci scrivevamo dei messaggi. 

Su Facebook mi ha chiesto il perché non andavo più al centro. Questa sua domanda, mi ha fatto molto piacere, perché ho capito che era legato a me e c’era una forte intesa tra noi; mi sembrava quasi che mi cercasse per dirmi se volevo trascorre ancora delle giornate con lui. 

Gianluca ha lottato per cinque lunghi anni contro il male: il tumore al cervello. Nonostante la malattia aveva preso posto in lui, diceva: “Farò di tutto per vincere… lo farò sempre.

Infatti Gianluca, quando veniva al centro con me, anche se si capiva che non stava bene, non lo dava a vedere, proprio come i veri guerrieri e lui lo è stato fino alla fine. 

L’ho salutato per l’ultima volta giovedì 10 novembre alle 15.00 andando al suo funerale, ancora incredula e triste. 

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