Verso la Gmg di Lisbona 2023. L’attesa del gruppo di Cologno al Serio

Da seminarista ho sempre partecipato con entusiasmo alle Giornate Mondiali della Gioventù. Come non ricordare Colonia nel 2005 e soprattutto Madrid nel 2011, alla quale ho partecipato da prete novello con il gruppo di Albino.

Da curato ho fatto più fatica a coinvolgere i giovani nelle attività diocesane e nazionali, perché i grandi oratori spesso ancora oggi vivono un po’ di luce propria e non amano aprirsi al resto. Così in questi mesi non nascondevo un po’ di timore al pensiero di dover proporre a Cologno al Serio la partecipazione alla Gmg.

Ed ecco la prima sorpresa: un interesse da subito forte da parte di molti adolescenti e giovani, che ogni settimana si ritrovavano per i loro cammini di catechesi e chiedevano: “Don, andiamo alla Gmg?”, ancor prima della stesura del programma, anche solo di massima.

Sapevamo che il costo non sarebbe stato irrisorio e così, prima dell’apertura delle iscrizioni ufficiali, siamo partiti con alcune iniziative di autofinanziamento: il mercatino di Natale, la vendita delle primule e ancora la classica bancarella di torte e biscotti, per concludere con un mercatino di oggetti vari all’interno della notte bianca del paese.

I ragazzi erano “carichi”, forse anche gasati dall’obbiettivo comune. Era forse la prima volta che, dopo la pandemia, li vedevamo così motivati. Con le iniziative presentate, unite a piccole offerte pervenute da alcune persone per questo scopo, il costo di ciascuno è stato abbattuto di cento euro.

È stato tutto una grande sorpresa. Anche la Comunità parrocchiale ha fatto la sua parte, investendo altri cento euro per ogni partecipante, in quella logica che permette di spendere soldi non solo per le strutture, ma anche per la formazione e le esperienze di vita dei più giovani. 

La diocesi a febbraio ha aperto le iscrizioni. Di nuovo una sorpresa: il numero di adesioni è subito schizzato a quarantotto. Diventeranno quarantanove nei giorni successivi, forse uno dei gruppi più numerosi. Un gruppo eterogeneo, che va dai diciassette ai ventisei anni. Una buona metà è al termine delle superiori e il resto è alle prese con gli studi universitari a vari livelli.

Ma la Gmg resta un evento da preparare. I giovani certo non sono digiuni da percorsi personali di fede e di catechesi e portano con sé domande grandi. Con alcune parrocchie della Fraternità (Arcene, Urgnano, Spirano) abbiamo messo però a calendario tre incontri per non arrivare digiuni a questo appuntamento.

Il primo è stato una veglia di preghiera in occasione del pellegrinaggio diocesano della croce dei giovani: è stato commovente osservare i giovani sostare in preghiera davanti alla semplicità della croce.

Il secondo è stato una presentazione, da parte di don Emanuele Poletti, della storia della Gmg, unitamente alle motivazioni che accompagnano ciò che vivremo a Lisbona (non dimentichiamo che la maggior parte dei giovani coinvolti è troppo giovane per ricordarsi l’ultima Gmg continentale a Cracovia nel 2016). Il terzo incontro è stato invece più organizzativo sulle tappe del viaggio e su tutto l’occorrente da predisporre.

Possiamo dire di essere quasi pronti. In questi giorni di Cre mi è capitato di chiedere ad alcuni dei partecipanti cosa si aspettassero da questo viaggio. Sentite che sorpresa! Riccardo è del 2006 ed è il più giovane del nostro gruppo. Mi ha risposto: “Credo che la Gmg possa essere una bella esperienza dal punto di vista umano e relazionale. Mi aspetto che possa essere una delle esperienze più significative della mia adolescenza e credo mi aiuterà a riscoprire il tema delle fede, dalla quale come generazione ci stiamo allontanando. Fermarsi e confrontarsi con altri giovani del mondo credo possa aiutarmi su questo. Ci vengono diversi miei amici. So che sarà faticoso, ma mi sono messo in gioco, per vedere se questo mondo mi può appartenere”.

Anche Angelo, il più maturo del gruppo così ha risposto: “Ricordo bene le prime Gmg di Giovanni Paolo II. Ho sempre seguito dalla televisione. Ora è l’occasione per viverla in prima persona. Sarà poi la Gmg della ripartenza e questo immagino sia significativo. A questo si aggiungono anche le tappe diocesane a Lourdes e Barcellona, che arricchiranno ulteriormente la proposta”.

Auguro a questi giovani, che avrò il privilegio di accompagnare, e a tutti i giovani della nostra diocesi, che si stanno preparando a questo evento, di viverla davvero con cuore aperto. Non mancherà la sorpresa di un Dio, capace di toccare anche oggi nel profondo la vita e la storia di ciascuno.

don Davide Rota Conti

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