Da otto anni, sul nostro territorio, i Centri Ricreativi Estivi incontrano l’interculturalità, grazie al progetto IncontraCre portato avanti dalla Diocesi di Bergamo, in particolare modo dall’Ufficio per l’Età Evolutiva di Bergamo e da Fileo.
Attraverso laboratori ed attività, IncontraCre porta il tema dell’intercultura in modo ludico e giocoso, con proposte simili ma diversificate per i bambini della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. 2.200 i bambini e ragazzi incontrati – più tutti i loro animatori, educatori, volontari, coordinatori e don -, 25 gli incontri realizzati nei vari oratori, uno in moschea e tre all’Abbazia di San Paolo d’Argon.
Cinque i laboratori proposti: awale, long, withal, cricket e parole nuove: “Confrontandoci con le persone portatrici di queste culture, abbiamo costruito insieme queste proposte ludiche” spiega Elena Sarzilla, coordinatrice dell’Area narrazione di Fileo. Nel laboratorio “awale” i bambini hanno giocato ad uno dei giochi più antichi al mondo, nato in Africa – nessuno sa dove precisamente – e chiamato in più modi diversi, perché nel tempo si è sviluppato in tante comunità. Il gioco in legno, portato dai missionari bergamaschi in Costa d’Avorio, è stato utilizzato dai Cre che hanno partecipato in Abbazia, mentre in oratorio si è trasformato in un gioco da cortile a squadre, reinventando l’originale. “Long” è invece il laboratorio sulla Cina, dove i più piccoli si sono divertiti a realizzare un piccolo drago parlante – quest’anno è infatti l’anno del Drago secondo l’oroscopo cinese -, mentre i più grandi hanno ripreso la celebre frase del filosofo cinese Lao Tzu “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo”, imparandola in cinese attraverso un gioco di memory.
In “wiphala” i ragazzi hanno scoperto la cultura andina attraverso la bandiera, appunto, wiphala, con i suoi valori e principi recuperati dalla storia pre – coloniale. Ogni colore della bandiera richiama degli elementi: il rosso la terra, l’arancio la
società e cultura, il giallo l’energia, il bianco il tempo, il verde sono le risorse naturali, il blu è il cielo, il viola è il governo e l’autodeterminazione del popolo. I partecipanti hanno provato a costruire la propria bandiera, riprendendo questi concetti. Il laboratorio “cricket” ha permesso invece di scoprire uno degli sport più popolari nel sub – continente indiano, in una versione semplificata, ma che ha insegnato che il cammino è anche un gioco di squadra. Infine, ispirato alla campagna dell’OIM “parole nuove”, l’ultimo laboratorio proposto prevedeva l’uso della fantasia. “Abbiamo scelto la parola melidir, che significa a un passo dalla felicità, che insieme alla citazione di Lao Tzu collega IncontraCre al tema del cammino – continua Sarzilla -. Durante questo laboratorio davamo tre materiali: un cartellone vuoto e due set di tesserine, alcune con delle immagini sulla mobilità umana, sull’incontro tra le persone e delle tessere con le lettere dell’alfabeto. I ragazzi dovevano inventare una storia che parlasse di cammino e di incontro e poi inventare una parola che sarebbe diventata il titolo della storia stessa”.
IncontraCre quest’anno si è svolto anche alla Moschea di Curno, durante la terza
edizione di un camp estivo per bambini e ragazzi musulmani: “Un modo per favorire
una rete più ampia e far capire ai Cre degli oratori che esistono anche queste altre
realtà ricreative sul territorio, e allo stesso tempo un invito a un territorio che è già molto attivo a rimanere in rete”. “Il bilancio – conclude – è anche quest’anno
positivo. Per noi andare in oratorio, incontrare i Cre è qualcosa di prezioso: ci aiuta ad avere uno sguardo sulla pluralità degli oratori e raccogliere le esperienze interculturali che già avvengono al loro interno”.