Buongiorno suor Chiara,
Papa Francesco ha scritto una lettera sull’importanza della letteratura nella formazione. Per lei la letteratura è stata importante? C’è qualche autore che l’ha accompagnata negli anni? Qualcuno che consiglierebbe? Grazie mille e un caro saluto
Marcella
Cara Marcella, siamo nell’era tecnologica dove tutto sembra possibile e realizzabile nel minor tempo possibile e senza particolare sforzo. Per questo, penso che l’importanza della letteratura nella vita richieda un cambio di prospettiva, di mentalità, per entrare in uno spazio di calma, di tempo disteso, di totale gratuità, nel quale sostare per intraprendere “viaggi diversi” in mondi sconosciuti.
È necessario prendere le distanze da ciò che è immediato, rallentare, imparare a
contemplare e ad ascoltare, allargando lo sguardo per scendere in profondità, come il seme che deve cadere nel profondo della terra per dare frutto. Questo può accadere quando una persona si ferma a leggere un libro nella totale gratuità. Il tempo estivo è propizio per dedicare del tempo alla lettura di romanzi antichi o moderni, di opere letterarie che hanno formato intere generazioni.
Leggere non può essere solo un hobby, ma una passione, un amore al libro, al desiderio di cercare un senso e dei significati che possono nutrire la vita, attraverso le parole, le esperienze, i pensieri degli autori: leggendo si “ascolta”, si riflette, si interiorizza e si rielabora secondo criteri propri.
Nella lettura ci si arricchisce di ciò che si riceve, si aprono piste nuove di riflessione, si sviluppa la propria intelligenza, si amplifica il proprio bagaglio culturale e lessicale, si stimola l’immaginazione e la creatività, si entra in un mondo nel quale ci si può anche identificare con i diversi personaggi.
Leggere è una ricchezza che plasma la propria interiorità e arricchisce la propria vita spirituale, il cuore e la mente, e per questo occupa uno spazio importante anche in monastero. Nella nostra biblioteca sono presenti principalmente testi di natura spirituale che attingono alla tradizione dei padri del deserto e della Chiesa, scritti e opere della spiritualità francescano-clariana, testi di approfondimento di teologia o della Bibbia, ma anche di psicologia e antropologia, i classici della letteratura italiana e straniera ai quali attingere per allargare lo sguardo sulla bellezza e sulla pluralità dell’esperienza umana.
Come dice il papa nella sua lettera “la letteratura ci aiuta a dire la nostra presenza nel mondo, a ‘digerirla’ e assimilarla, cogliendo ciò che va oltre la superficie del vissuto; serve, dunque, a interpretare la vita, discernendone i significati e le tensioni fondamentali”. Leggere è dedicare del tempo per sé, non per rinchiudersi in un mondo fatato o immaginario, ma per uscire dalla mediocrità di un pensiero comune, di un appiattimento culturale che rende miopi e non offre stimoli per aprire la mente e il cuore, per elaborare un pensiero proprio e approfondire la propria fede. L’invito è a trovare un tempo per “nutrirsi” scegliendo autori, o testi che più interessano e sono vicini alla propria sensibilità, al tempo della vita che si sta attraversando, alle gioie o alle fatiche che si vivono, alla ricerca di Dio che si sta compiendo.
Leggere per arricchirsi: è una sfida da accogliere! Buona lettura!