Cene Alpha: una serata intorno alla tavola per scoprire “le basi” della fede cristiana

La tradizione delle Cene Alpha affonda le proprie radici in area anglosassone: nacque infatti nel 1977 a Londra, quando presso la comunità anglicana di Holy Trinity Brompton il reverendo Charler Marnham pensò ad una proposta di formazione sulle basi della fede (da qui il nome Alpha) per le persone che già frequentavano la comunità.

La struttura del percorso legato a delle cene, datata all’inizio degli anni Novanta, nasce dall’esigenza di incontrare soprattutto chi è lontano dalla fede.

E questo è ancora oggi l’obiettivo con cui la Chiesa cattolica struttura i percorsi delle Cene Alpha come prassi di primo annuncio. A Bergamo i primi passi di questa iniziativa sono stati mossi in un contesto particolare, quello della pandemia: il primo percorso di Cene Alpha si è svolto infatti a distanza, così come la formazione dell’équipe che negli anni successivi ha poi organizzato questa esperienza in diversi luoghi.

“C’è una proposta diocesana, che ha luogo una volta all’anno – spiega don Flavio Bruletti, direttore dell’Ufficio Primo annuncio -. Lo scorso anno l’abbiamo organizzata in collaborazione con la Pastorale universitaria; anche il prossimo anno la proposta, che partirà il 7 ottobre, sarà rivolta ai giovani, che invitiamo attraverso canali come i social”.

Ma accanto al percorso diocesano, ci sono diverse parrocchie e oratori che stanno chiedendo di attivare, per i propri gruppi giovani, le Cene Alpha. “Sono sempre di più le realtà che ce lo stanno chiedendo, l’interesse è decisamente in crescita”.

Il format di Alpha ha assunto ormai da tempo una forma precisa e codificata: un corso di dieci incontri settimanali e un weekend sullo Spirito Santo in cui presentare le basi della fede cristiana a chi ancora non le conosce.

Ogni incontro si articola in tre momenti: dopo l’accoglienza, si condivide un momento di convivialità come la cena o un aperitivo per potersi conoscere ed entrare in un clima sereno e disteso. A seguire, viene lanciato il tema della serata grazie a un video o una testimonianza. Infine si propone un momento di discussione sul tema a partire da alcune domande guida.

Come ricorda Marco Facoetti, dell’Ufficio Primo annuncio, “la forza di una proposta come quella di Alpha sta in tre semplici ingredienti.

Il primo è l’informalità e l’accoglienza che viene vissuta nella prima parte di ogni incontro. Per evangelizzare è necessario saper prima di tutto accogliere. Si cerca di creare un clima che sia prima di amicizia e di condivisione, in cui nessuno si deve sentire escluso. Per facilitare questa componente ad ogni corso alpha vengono composti dei piccoli gruppi di lavoro, con cui conoscersi e poter dialogare durante la condivisione.

Il secondo ingrediente è dato dal tema della serata. Ogni serata viene annunciato un fondamento della fede cristiana, attraverso un video o una testimonianza. Introdurre una persona alla fede cristiana implica anche la presentazione dei suoi contenuti, dalla figura di Gesù fino al tema del peccato e del perdono. I video proposti da Alpha presentano i temi in maniera chiara e diretta, lasciando spazio anche alle provocazioni da affrontare insieme.

L’ultimo ingrediente è la condivisione: ogni partecipante è invitato a condividere liberamente ciò che pensa, così da instaurare una riflessione condivisa e una discussione che possa lasciare spazio a domande più profonde nel cuore dei partecipanti”.

Durante le 10 settimane è previsto inoltre un fine settimana in cui vivere Alpha per un tempo più prolungato e permettere ai partecipanti un’esperienza concreta dello Spirito Santo e della sua azione.

Già da due anni, nella parrocchia di Ghisalba, si svolge una forma particolare delle Cene Alpha, rivolta alle coppie: vi hanno partecipato coppie sposate e conviventi, alcune da pochi, altre da molti anni. “Si tratta di un corso sulla relazione di coppia che si sviluppa in sette sessioni, generalmente a cadenza settimanale, durante le quali le coppie hanno la possibilità di riscoprire e di investire sulla propria relazione – spiega don Bruletti -. In un’atmosfera ben curata e coinvolgente, nel corso delle sette sessioni si discute sull’importanza dei valori, della fede, del pregare insieme, del fondare la propria relazione su Dio come perno della ruota matrimoniale. Come per il cammino di Alpha, anche nel The Marriage Course la formula di ogni serata è data dall’unione di cibo, video e conversazione, in questo caso non in piccolo gruppo, ma tutta centrata sulla coppia, invitata a farsi guidare da un diario che viene consegnato ad entrambi, come strumento di accompagnamento durante le serate ma anche a casa”.

Nelle prime pagine del diario si leggono queste parole: “Questo diario è pensato per voi, per aiutarvi a parlare del vostro futuro insieme e a sognare, non solo durante il corso ma anche dopo. Non ci sono risposte giuste o sbagliate e nessuno controllerà ciò che scrivete. Non vi sarà mai chiesto di condividere nulla della vostra relazione con altre coppie partecipanti. Di tanto in tanto, avrete la possibilità di condividere ciò che pensate e discutere insieme ma solo tra voi due”.

Durante le settimane i partecipanti sono portati a confrontarsi in profondità sul proprio legame di coppia, sulla qualità della comunicazione, sulle dinamiche di conflitto e su come poterle

risolvere, per arrivare ad affrontare la potenza del perdono. Da qui si passa poi alla relazione con la famiglia e all’intimità sessuale.

Daniela e Livio, una coppia partecipante al corso attivato nella parrocchia di Ghisalba, l’ha raccontato così: “Quando ci hanno proposto di partecipare al The Marriage Course, sia io che mia moglie siamo rimasti un po’ scettici. Non essendo una coppia che possa sostenere di coltivare una gran fede e soprattutto di essere dei gran praticanti eravamo un po’ spaventati dall’impegno e dal doverci eventualmente confrontare con qualcuno più preparato di noi. Siamo stati rassicurati sul fatto che non fosse necessaria la partecipazione al ciclo completo e che non ci sarebbero stati momenti di confronto, se non con il proprio compagno, e così abbiamo deciso di partecipare. Dopo il primo incontro siamo rimasti piacevolmente stupiti, soprattutto per i punti di riflessione emersi e per la visione dell’amore di coppia in senso molto più ampio rispetto a quello che eravamo abituati a pensare”.

La buona riuscita dell’esperienza di Ghisalba ha portato l’Ufficio Primo annuncio a volerla replicare anche altrove. “Ci stiamo confrontando con l’Ufficio famiglia per pensare di organizzarla insieme e inserirla nelle altre loro proposte per le famiglie”, anticipa don Bruletti.