Primo annuncio, un ufficio diocesano per dare slancio all’evangelizzazione

Le iniziative di evangelizzazione, ma anche la cura del catecumenato degli adulti e il coordinamento pastorale dei santuari diocesani, sono i principali ambiti in cui opera l’Ufficio Primo annuncio. Solo da un anno è stato costituito come Ufficio della Diocesi, ma già prima operava come sezione all’interno dell’Ufficio catechistico.

Sono tante le iniziative proposte nella Diocesi di Bergamo, animate dalla consapevolezza che occorre recuperare l’annuncio del Vangelo, dentro un mondo secolarizzato in cui la fede non è più un dato scontato e il modello della “cura di anime” proposto dal Concilio di Trento ormai non basta più.

“Ora è necessario un nuovo modello che non sia tanto preoccupato di rafforzare una fede già esistente, quanto di annunciare una fede che non c’è ancora – spiega don Flavio Bruletti, direttore dell’Ufficio -. Questa è la svolta profonda che il Papa chiede quando dice che dobbiamo essere capaci di una conversione missionaria. La fede oggi va nuovamente annunciata come una grazia, una opportunità nel percorso umano che rende l’uomo autenticamente tale. Forse i cristiani hanno dimenticato il mandato missionario di Gesù, quello di annunciare la Buona Notizia a ogni uomo, in ogni luogo e contesto: a ben guardare, è l’unica cosa che Gesù ci ha comandato di fare”.

Tra le proposte più conosciute messe in campo dall’Ufficio Primo annuncio c’è “La Luce nella notte”, un’iniziativa di evangelizzazione che viene organizzata in Città alta, con serate in cui un gruppo di giovani intercetta le persone che camminano per le vie del centro e le invita a un momento di preghiera in una chiesa. Quest’anno, per la prima volta, il modello de “La Luce nella notte” verrà portato in trasferta, con “Mission beach”, che vedrà impegnati a Cesenati venticinque giovani bergamaschi, dal 19 al 24 agosto.

“Siamo soliti a questo tipo di evangelizzazione di strada, che nasce dalla convinzione che se davvero l’incontro con il Signore Gesù ha dato tanto alla tua vita, se davvero è qualcosa di dirompente, non puoi che metterlo a disposizione degli altri, perché facciano la stessa esperienza che ha segnato la tua vita”, spiega ancora don Bruletti.

Forte nelle proposte è il coinvolgimento di giovani, che sono animati proprio dal desiderio di condividere la bellezza di un incontro. “Non si tratta di fare proselitismo, quando si incontrano le persone per strada non si trasmettono contenuti, ma si mette a disposizione la cosa più bella che abbiamo ricevuto. Per rendere il Vangelo vicino ai giovani è importante che siano i giovani stessi i protagonisti dell’evangelizzazione”.

L’Ufficio si occupa anche di seguire gli adulti che vivono il percorso di preparazione al Battesimo (celebrato nella Veglia pasquale) e da qualche mese anche del coordinamento dei tanti santuari diocesani.

“Come ha detto Papa Francesco, i santuari rappresentano le porte dell’evangelizzazione – conclude don Bruletti -. Sono luoghi frequentati anche da molte persone lontane dalla fede, più della parrocchia: il lavoro che abbiamo avviato mira a creare una rete di santuari e un pensiero condiviso proprio riguardo il santuario come luogo di evangelizzazione”.