Ci sono liturgia e linguaggi dell’arte, stili di cammino, accoglienza e comunicazione al centro dei laboratori della Terra Cultura e Comunicazione all’assemblea diocesana. Hanno elaborato le proposte gli uffici che fanno parte di questa Terra esistenziale, coordinata dalla delegata vescovile Sabrina Penteriani: beni culturali, cultura, liturgia, pastorale universitaria, comunicazioni sociali, pellegrinaggi e turismo religioso.
Parte dall’ascolto del “Miserere” di Gregorio Allegri, composto nel 1630 durante il pontificato di Urbano VIII, il laboratorio “L’arte incontra la riconciliazione”.
Questo brano – molto intenso e suggestivo – veniva eseguito a luci spente nella Cappella Sistina durante il mattutino come parte dell’ufficio delle Tenebre della Settimana Santa. A partire dalle impressioni che esso susciterà nei partecipanti, saranno scelti alcuni temi, mettendoli poi a confronto con le sculture realizzate dal Fantoni per il confessionale custodito nella basilica di Santa Maria Maggiore.
A partire da questi elementi saranno affrontati aspetti legati al sacramento della riconciliazione, proponendo poi alcune piste di lavoro da attuare nelle comunità parrocchiali, sempre a partire dai diversi linguaggi artistici.
Si concentra con letture, riflessioni e confronto sugli aspetti liturgici “Spazi e tempi della riconciliazione: la celebrazione del sacramento”, focalizzandosi in particolare su natura e caratteristiche dell’indulgenza, in vista del Giubileo.
Unisce approfondimento spirituale, accoglienza e turismo religioso il laboratorio “Cammini penitenziali: pellegrinaggi e accoglienza nelle chiese giubilari”. Ci saranno un’introduzione sul tema del pellegrinaggio e del giubileo, e poi un percorso esemplificativo attraverso la visita di una chiesa.
L’idea di fondo è mettere a disposizione una traccia, personalizzabile a seconda delle esigenze di ogni comunità, per accogliere le persone e i gruppi che visiteranno i santuari e le chiese giubilari, mettendo al centro i temi della speranza e della riconciliazione. E poi mostrare come i pellegrinaggi possano tradursi in cammini penitenziali.
Si parlerà di parole capaci di ricucire e tenere insieme le comunità, superando ostilità e divisione, nel laboratorio “Parole che ri-uniscono, la comunicazione non violenta”, considerando esperienze come quella di “Parole ostili” e del giornalismo costruttivo, con esercizi pratici per allenarsi a uno stile diverso di comunicazione online e offline.