«La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perché i servizi sanitari siano accessibili a tutti».
Questa dichiarazione di Papa Francesco, lanciata con un tweet in occasione della Global Conference on Primary Health Care in Kazakistan, non lascia spazio a dubbi: la sanità non deve essere un privilegio per pochi, ma un diritto garantito a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche o sociali.
Da questo principio fondamentale, Acli Bergamo APS aderisce ad Acli Rete Salute, la nuova iniziativa promossa da Acli Lombardia APS dedicata a supportare i cittadini nell’accesso tempestivo alle prestazioni sanitarie prescritte con un occhio di riguardo verso le fasce più vulnerabili della popolazione. Un’azione sociale che, da lunedì, prevederà l’attivazione di cinque sportelli, collocati nella provincia di Bergamo: Alzano Lombardo, Bariano, Basso Sebino, Nembro e Villa D’Almè.
«Siamo molto contenti di presentare oggi “Acli Rete Salute” in Bergamo – esordisce Daniele Rocchetti, Presidente Acli di Bergamo – che ci consente un’eredità preziosa della cultura politica ed europea sul welfare e sul sistema della cura verso i più fragili e ai margini».
Nella Costituzione Italiana, c’è l’articolo 32 che prevede che la Repubblica tuteli la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisca cure gratuite agli indigenti.
«Ma qui, in Lombardia, regione di eccellenza, – prosegue Rocchetti – la popolazione sta invecchiando sempre più e i costi del welfare si fanno sempre con difficoltà gestibili a causa dello smantellamento sistematico e progressivo del Sistema Sanitario Nazionale che sta oggettivamente complicando l’accesso alle cure di chi sta ai margini».
«Nella Regione, basta un’analisi semplice e accurata, – evidenzia Rocchetti – sono stati ridotti i presidi territoriali, gli ambulatori e i consultori, caricati di assistiti i medici di base e diminuiti i posti letto per la terapia intensiva». « E la sanità appare “un’impresa” – aggiunge Rocchetti – in quanto sottoposta alla legge dei costi e dei benefici e per questo abbiamo raccolto questo disagio come necessario e urgente per lanciare il progetto».
«C’è un numero consistente di assistenza molto forte e trasversale e “Acli Rete Salute” – interviene Antonio Lagrotteria, Segretario Generale di Acli Lombardia – vuole proprio rispondere a un bisogno nelle situazioni di fragilità e di esigibilità dei diritti: da un lato, ci sono persone sempre più “disorientate” dall’uso delle tecnologie e dall’altro lato, ci sono altre che hanno un bisogno repentino di cure e di assistenza altrettanto rapide e che non trovano la risposta più efficiente ed efficace in termini di cura e costituzionale».
«Il logo (Acli Rete Salute Lombardia ndr) richiama la forma esagonale delle Acli nel perimetro dell’esperienza associativa dei volontari nell’obiettivo dello sviluppo sostenibile, della salute e del benessere in uno scenario in cui creare qualità anche per le persone ai margini», precisa Lagrotteria.
A rendere noto come Acli Bergamo sia arrivata a compimento di questo progetto, prende la parola Romana Gusmini, delegata provinciale delle ACLI al welfare: «A fronte del problema delle lunghe liste di attesa, abbiamo iniziato a gennaio a lavorarci, individuando alcuni sportelli che offrivano dei servizi di qualità, con un minimo di attrezzature, e collocati su tutto il territorio di Bergamo; per questa fase “sperimentale”, ne abbiamo identificati cinque “campioni”».
«Da lunedì, dunque, – sottolinea Gusmini – sarà nostro compito diffondere la comunicazione, informare le istituzioni pubbliche, le farmacie, le parrocchie e le Caritas in particolare dove molto spesso, nei centri di primo ascolto, ci sono persone che rinunciano alle cure perché non possono pagarle».
«In secondo luogo, – continua Gusmini – sono avvenuti la visita e l’incontro con i tre direttori generali delle ASST per un colloquio informativo a cui erano presenti anche i direttori sanitari e i RUA (Responsabile Unico liste d’Attesa), in seguito la costituzione di una cabina di regia rappresentativa dei Circoli coinvolti con i quali abbiamo pensato di coinvolgere dei volontari, pescando tra quelli storici e dentro il personale medico in pensione, tra cui operatori sanitari, dottori e infermieri».
«I volontari sono venti – dice Gusmini – e questi hanno seguito un percorso di formazione proposto da Acli Lombardia di sei incontri online sugli elementi base della lettura della ricetta medica e su come rapportarsi con un utente che si recherà agli sportelli».
«I passaggi dentro i quali l’utente – precisa Gusmini – potrà essere aiutato sono i seguenti: l’ascolto fondamentale per la costruzione di un rapporto di vicinanza; fornire la ricetta medica considerando la priorità (urgente, breve, differibile, programmabile); capire il problema per vedere se l’utente può fare ricorso, elencando gli inadempimenti quali la prenotazione sospesa, il primo posto libero in e fuori l’ambito territoriale di garanzia; compilare il modulo per la privacy; inviare tramite PEC il modulo per il ricorso».
Da sempre i volontari sono il cuore pulsante delle Acli perché «sono la forza di questa presenza con il loro fare associativo di accoglienza, ascolto, condivisione, aiuto competente, stimolo e progettualità; per questi nuovi sportelli, saranno ancora più spronati nell’incontro con i problemi della società e quindi ci aspettiamo che quest’iniziativa sperimentale trovi ulteriori disponibilità per poter diffondere questo servizio a tutto il territorio», conclude Lorenzo Alborghetti, volontario degli sportelli.
Gli sportelli di Acli Rete Salute in provincia saranno: Alzano Lombardo in via M. Zanchi, 109 (su appuntamento venerdì dalle 14 alle 16 – tel. 338 836 33567 o acliretesalutealzano@gmail.com); Bariano in Piazza Paganessi, 3 (su appuntamento lunedì dalle 9 alle 11 – tel./Whatsapp: 333 794 4589 o circoloaclibariano@hotmail.it); Basso Sebino in Piazza SS. Redentore, 30 (su appuntamento il mercoledì e il sabato dalle 9:30 alle 11:30 – tel. 371 656 3419 o aclibassosebino@gmail.com); Nembro in Via Mazzini, 9 (su appuntamento lunedì dalle 14:30 alle 18:30 – tel. 035 523877 / 371 124 5441 o aclinembro@gmail.com); Villa d’Almè in Via Mons. P. Sigismondi, 2 (su appuntamento venerdì dalle 9 alle 12 – tel./WhatsApp 350 575 9291 o circolovilladalme@aclibergamo.it).