Lunedì 7 ottobre alle 20.45 durante la prima seduta del Consiglio provinciale composto da 40 membri, Roberto Cesa, referente dell’area lavoro e membro del consiglio di circolo di Dalmine, è stato eletto presidente delle ACLI Provinciali di Bergamo.
Il Consiglio provinciale ha eletto anche due vicepresidenti: Corrado Maffioletti, vicepresidente vicario, e Romana Gusmini, vicepresidente. In qualità di amministratore è stato confermato Maurizio Bergamini.
Roberto Cesa, 31 anni, è laureato in Economia presso l’Università di Tubinga e l’Università di Pavia, ha precedentemente lavorato come consulente fiscale presso PwC. Dal gennaio 2020 lavora presso le ACLI di Bergamo come responsabile dell’area lavoro ed è membro del CdA di Fondazione ENAIP Lombardia. Condivide la vita con Irene e i piccoli Noemi e Samuele.
«È un’emozione grande, che fa rima con responsabilità, essere eletto presidente di questa associazione – esordisce Roberto Cesa, presidente delle ACLI di Bergamo -. Sono molto grato per il percorso fatto fin qui e sono orgoglioso di guidare quell’amalgama di competenza e generosità che sono le ACLI Provinciali di Bergamo.
Nei prossimi quattro anni metteremo a punto una serie di questioni che ritengo cruciali. In primo luogo, vorrei mettere lo stile democratico al centro dei nostri processi e organi.
Il Consiglio provinciale che mi ha eletto deve essere uno spazio agito e vivo, meno di ratifica e più di dibattito. In secondo luogo, riconosco un’esigenza organizzativa importante. In questi ultimi anni l’associazione si è espansa molto ed è chiara l’urgenza di darsi una struttura interna più solida.
È importante soprattutto per dare la giusta riconoscibilità ai diversi volti che oggi rappresentano le ACLI a Bergamo. Guardando oltre il nostro perimetro, mi piacerebbe potenziare e avere il coraggio di rilanciare l’integrazione con gli enti di formazione, con la cooperazione sociale e con le altre realtà che afferiscono al nostro sistema.
In cima alla lista dei bisogni sociali del nostro territorio riconosco “l’emergenza casa”: cosa significa fare housing sociale oggi a Bergamo? Il territorio bergamasco vive questa emergenza, i nostri sportelli ce ne offrono testimonianza concreta quotidianamente.
Vorrei poi continuare il processo di costruzione di una nuova classe dirigente: il Congresso ha messo in luce un processo di consegna intergenerazionale che non si esaurisce oggi. È uno dei grandi meriti del mio predecessore, Daniele Rocchetti, che ci lascia anche un’altra eredità inestimabile: quel provare a “vivere da credenti nella città degli uomini” di cui lui è stato maestro. Politica e spiritualità sono due aspetti fondanti del nostro movimento; a questo proposito, daremo vita a due commissioni permanenti all’interno del Consiglio provinciale.
Da ultimo, qualche suggestione sul tema lavoro. Lavoriamo per consolidare i progetti che mirano all’occupazione femminile e per irrobustire i nostri servizi: Patronato, CAF, Sportelli Lavoro e Sportelli Sociali. Potenzieremo infine il nostro supporto alle persone immigrate. Senza paure, né barriere: sogno – facendo nostro l’insegnamento di Papa Francesco – delle “ACLI in uscita”».
Nel Consiglio provinciale di lunedì 21 ottobre il neopresidente presenterà la squadra che formerà la Presidenza con le relative deleghe.