A Curno la Quaresima si “apparecchia” a tavola

Quest’anno la comunità cristiana di Curno ci presenta un modo originale per vivere il periodo Quaresimale, utilizzando un’immagine che, come spiega il parroco don Giancarlo Bresciani, è capace di richiamare a sé tutta la dimensione antropologica dell’uomo: la tavola.

L’idea di utilizzare la tavola nasce in continuità con il progetto proposto della Diocesi di Bergamo per lo scorso Avvento, che suggeriva di ricercare e approfondire l’ambiente della casa. La tavola, infatti, racconta molto della casa e della famiglia, perché non è mai un luogo neutrale: rispecchia lo stile di vita familiare, è culla di relazioni, descrive abitudini ed è il centro che permette alla famiglia di riunirsi e di condividere un momento importante. “La tavola della nostra casa sarà specchio dell’altra tavola–sottolinea don Giancarlo-: la tavola dell’Eucarestia, l’altare, che raccoglie intorno a sé la famiglia cristiana. Per capire entrambe in modo profondo è necessario imparare a conoscerle.”

L’immagine della tavola è stata declinata nei diversi appuntamenti che offre il tempo quaresimale, dal mercoledì delle Ceneri fino alla domenica di Pasqua. Sicuramente saranno stati colti da un moto di sorpresa coloro che, durante la funzione delle Ceneri, avranno visto l’altare coperto da un lenzuolo. «Abbiamo cominciato con l’immagine della tavola perduta –racconta don Giancarlo-, e non abbiamo celebrato l’Eucarestia per ricordarci come il peccato ci allontana dalla tavola». Durante la prima domenica di Quaresima invece è stata messa in luce la dimensione umana della fame, sottolineando la gravità di una tavola vuota. «La tavola vuota è un altro modo per dire deserto –chiarisce don Giancarlo-, richiamando l’esperienza di Gesù. La storia dell’uomo può portare a perdere la speranza e la fiducia, cadendo in alcune terribili scelte che sembrano fornire delle soluzioni apparentemente facili. Però Gesù ci insegna che se lotti e resisti, trovi il Signore capace di aiutarti».

La prossima domenica la tavola verrà rivestita con una tovaglia bianca e poi, nella terza domenica  di Quaresima, i fedeli scopriranno una tavola imbandita: finalmente la fame troverà una risposta. Piano piano questa tavola si arricchirà, diventando una tavola ospitale e accogliente grazie al pane e al vino; una tavola per vivere, perché la condivisione del cibo ci ricorda la nostra dimensione umana; si farà sacrificio la domenica delle Palme, dell’Eucarestia il giovedì Santo e ci ricorderà il dono completo di Gesù proprio il venerdì Santo. «Quel giorno non si celebrerà l’Eucarestia –spiega ancora don Giancarlo-, perché la nostra tavola sarà la sua croce». Infine, il giorno di Pasqua, la tavola verrà definita incredibile: l’altare sarà rivestito per la festa, esattamente come un deserto che fiorisce trasformandosi in un bellissimo giardino.

«Tenere fissa un’immagine durante tutta la Quaresima può aiutare a evidenziare alcuni momenti che durante il resto dell’anno purtroppo passano quasi inosservati – conclude don Giancarlo -.  Abbiamo scelto di non scambiarci il segno di pace durante le prossime domeniche per non perdere un momento importante accompagnato da uno dei gesti più significativi della Messa: lo spezzare il pane».

Per tenere viva la preghiera, accogliendo il suggerimento del vescovo Francesco Beschi, è stato preparato anche un libretto guida da condividere in famiglia, in un momento ben preciso della giornata: quando la sera, terminato il giorno, ci si riunisce a cena proprio intorno alla tavola.