Il carnevale visto dal monastero

I miei figli, domenica scorsa, si sono divertiti moltissimo con la sfilata di carnevale. Come si vede, dal convento, questo periodo di svagatezza e di allegria talvolta un po’ sopra le righe? Angela.

In monastero, cara Angela, il carnevale è visto come un tempo nel quale riscoprire la gioia e il piacere di divertirsi. È il tempo per salutare, con vivacità, allegria e con un po’ di “baldoria”, il tempo ordinario per entrare nel sobrio periodo di Quaresima. Il termine “carnevale”, infatti, deriva dal latino “carnem levare” che significa “togliere la carne”, e indica il periodo che precede quello del digiuno e dell’astinenza proprio della Quaresima.

Le antiche radici del carnevale

Il carnevale affonda le sue radici in epoche lontanissime e si ispira a tradizioni pagane molto antiche. Sin dalle origini, è caratterizzato dallo sregolato godimento di ogni genere di piacere. Inoltre, da sempre, maschere, colori e feste hanno una valenza simbolica che suggerisce la vittoria sulle forze delle tenebre e sull’inverno e la vicinanza della primavera.
Gli usi e i costumi con i quali si festeggia il carnevale, che inneggiano all’allegria e allo scherzo, sono molteplici e diversissimi! Dalle variopinte sfilate per le vie dei nostri paesi, espressione anche della cultura, della tradizione e del folclore, alle caratteristiche “maschere” delle regioni italiane, nate dal teatro dei burattini, dalla Commedia dell’arte e da tradizioni arcaiche, simboli dei festeggiamenti carnevaleschi di un particolare territorio.

La gioia di stare insieme

Il carnevale è vissuto come un momento aggregativo molto forte nei nostri paesi, nei quartieri della nostra città, nelle contrade, nei nostri oratori.
Le attività proposte in questi giorni sono ancora capaci di coinvolgere e far divertire piccoli e grandi, dando spazio alla creatività: curiose e originali filastrocche, musiche, teatro, gioco ecc, sono i linguaggi preferiti e divertenti. Nelle strade principali i bellissimi carri allegorici emergono maestosi nelle parate, sfoggiando eccellente fantasia. Simpatiche mascherine di ogni forma e tipologia inneggiano alla vita, all’allegria e al divertimento. Stilisti e sarti improvvisati si ingegnano nell’inventare abiti sempre più stravaganti in grado di rappresentare personaggi illustri del passato o del presente, figure mitiche o fantastiche…

Anche l’arte culinaria esprime il significato di questi giorni: frittelle e chiacchiere adornano le tavole delle case e sono presenti in tutte le feste.

Il cristiano, la fantasia, la festa

Anche il cristiano è chiamato a vivere questo periodo dell’anno come momento positivo e costruttivo valorizzando la fantasia, la creatività e la festa che lo caratterizzano. Il nostro “credo”, infatti, non è estraneo dalla storia nella quale è inserito. Un piccolo e simpatico segno nelle nostre case non nuoce alla nostra fede, al contrario la aiuta ad incarnarsi nel “qui e ora”.

Anche in monastero si fa carnevale

E in monastero? In monastero c’è spazio anche per questo! Coriandoli, stelle filanti, frittelle e qualche scenetta divertente per tutta la fraternità, ad opera delle sorelle più coraggiose, sono i semplici ingredienti per vivere alcuni momenti di sereno svago e di allegria, prima del grande silenzio quaresimale.

Ogni periodo dell’anno, compreso quello di carnevale, va vissuto al meglio: solo così potremo camminare con il cuore radicato in Dio, ma fedeli alla terra!

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