Tante riflessioni, tante sfide: le opinioni dei giovani e l’esortazione del Papa

“Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo”. Il messaggio lanciato da Papa Francesco è chiaro e arriva dritto al punto. Nell’esortazione apostolica post sinodale, il pontefice ha ricordato che Cristo vive e allo stesso modo vuole “vivi” tutti i cristiani. Un invito quasi paterno a tutti i fedeli, specialmente i giovani, a esprimere a pieno la fede senza riserve. Nei nove capitoli dell’esortazione, Papa Francesco invita i cristiani ad essere attivi, entusiasti, accoglie le critiche rivolte alla Chiesa sollecitandola ad essere più giovane e sottolinea l’importanza del discernimento e della vocazione. Il Papa non si sottrae nemmeno agli argomenti di attualità dedicando ampi spazi anche a tali tematiche.

Essere cristiani vivi

L’ultimo sinodo ha avuto come protagonisti i giovani. Le loro opinioni sull’esortazione, oltre che essere una cartina tornasole importante per quanto discusso, sono anche un buon punto di ripartenza per costruire nel concreto una Chiesa giovane e di cristiani impegnati. “Essere cristiano vivo, secondo me, significa realizzare la parola di Dio anche nelle azioni quotidiane –spiega Michele, 27 anni – come per esempio pregare durante la giornata o perdonare qualcuno. Vivere la propria quotidianità da cristiani è la base per costruire una vita all’insegna della fede”.

Una spiritualità che deve essere curata con la partecipazione alla messa e alle attività della parrocchia, come alcuni giovani sottolineano, e che non deve mai dimenticarsi di essere giovane. “In quanto giovane e cristiana vorrei che la mia fede fosse caratterizzata dall’entusiasmo, dalla gioia, dell’energia e la passione che è propria dei giovani – racconta Laura, 20 anni -. Credo che essere cristiani vivi significhi spendersi con questi doni per chi mi sta accanto come, per esempio, le mie compagne di università, i miei amici, gli scout, chi incontro in oratorio e la mia famiglia. Credo che un cristiano vivo non debba ostentare ciò che fa. Non sei tu direttamente a parlare di Gesù, ma i tuoi comportamenti e i tuoi gesti”.

Una Chiesa giovane

Non solo i fedeli chiamati ad essere vivi, ma anche la Chiesa è coinvolta in una sfida: essere giovane. “Una Chiesa giovane non si concentra troppo sulla tradizione e si apre anche a nuove opportunità. – prosegue Michele – È in grado di essere più vicina ai fedeli nel contesto di attualità che essi vivono. Mi piacerebbe vedere sempre più giovani coinvolti all’interno della Chiesa in modo che in essa possano trovare un modello a cui ispirarsi”.

Papa Francesco, all’interno del capitolo dedicato alla Chiesa, auspica un atteggiamento dalle radici forti come la tradizione, ma anche più vicino ai continui cambiamenti della società. “Una Chiesa giovane cammina con lo stesso passo dei giovani e utilizza linguaggi che più rispecchiano la gioventù. – sottolinea Laura – Ovviamente deve avere punti fissi da mantenere perché, anche se i giovani cambiano, tutti noi abbiamo bisogno di certezze e ideali”.

Una guida nel discernimento

Nel nono e ultimo capitolo, Papa Francesco affronta il tema del discernimento. La gioventù è periodo di scelte e comprendere quale sia la propria vocazione è tutt’altro che semplice. È un momento molto delicato della vita di ciascun giovane. “La Chiesa – dice Michele – potrebbe aiutare un giovane nel suo percorso accompagnandolo e dandogli consigli. L’accompagnamento del giovane durante la propria crescita è molto importante. In questo periodo, si può aiutare il ragazzo a comprende come investire su se stesso e i suoi sogni. Così facendo si danno delle basi solide su cui poggiarsi e valori con cui orientarsi”.

Nel concreto, secondo Laura, la Chiesa è chiamata a impegnarsi fino in fondo per i suoi giovani: “Nel momento del discernimento è importante avere qualcuno che ti segua personalmente. Avere accanto qualcuno che ti conosce bene è fondamentale. La Chiesa dovrebbe concentrarsi di più sull’accompagnamento delle singole persone perché credo che un giovane riesca a comprendere quale sia la sua vocazione quando viene accompagnato da una guida”.

Reazioni, riflessioni e inviti che chiamano la Chiesa e i giovani a mettersi in gioco sullo stesso cammino. Mai ‘rivali’, ma complici nel costruire il futuro di entrambi. L’esortazione apostolica parla a tutti i cristiani chiama a rinnovarsi e a rinnovare la Chiesa.