Mani in Pagina: storie di guerra e di pace, dalla bomba atomica all’Ucraina

Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni

Margherita Hack

Questa settimana “Mani in pagina” la rubrica di Santalessandro.org dedicata ai libri si concentra sulla guerra e sulla pace, con una selezione di libri adatti a stimolare il confronto e la riflessione con i ragazzi, misurandosi con diverse storie e linguaggi.

È una raccolta di poesie “La guerra, la pace” (Rizzoli) di Valerio Magrelli e Alessandro Sanna. Il poeta Magrelli sceglie una serie di situazioni semplici, quotidiane, descrivendole in pace e in guerra. Ognuna è illustrata in modo evocativo da Alessandro Sanna.

Come cambia la vita quando scoppia una guerra

Sono parole a volte lievi, a volte opprimenti, che mettono in luce l’insensatezza della guerra e che spingono a interrogarsi su “cosa cambia” quando scoppia un conflitto. Cosa succede, per esempio, alla tranquillità di un paesaggio innevato, dove “tutto viene attutito, anche i colpi di cannone”? I testi – densi di immagini e giochi di parole che aiutano ad allenarsi a cambiare punto di vista – si prestano a diversi livelli di lettura, si possono proporre anche ai bambini della scuola primaria – lasciando parlare anche le illustrazioni – ma risuonano anche nel cuore gli adulti.

Parole per raccontare il conflitto ai piccoli

Di fronte al flusso continuo di notizie spesso restiamo spiazzati: come spiegare a bambini e ragazzi che c’è la guerra, come sostenere un dialogo con loro sulla situazione internazionale senza alimentare paura e stress? Ci hanno pensato quattro docenti, psicologi e pedagogisti, con i saggi raccolti nel volume “Guerra, le parole per dirla (ai bambini, agli adolescenti e a noi stessi)”, pubblicato da Erickson. Gli autori Stefano Vicari, Daniela Lucangeli, Alberto Pellai e Dario Ianes offrono alcuni orientamenti teorici, a partire da un’approfondita intervista con Liliana Segre su “Conoscenza e memoria per costruire la pace”, ma allo stesso tempo forniscono molti consigli e indicazioni pratiche.

Una sezione è dedicata per esempio ai momenti in cui “La guerra entra in classe: come affrontare questioni controverse a scuola”. Un punto di partenza utile per organizzare approfondimenti e laboratori a scuola, all’oratorio oppure in famiglia.

Diario di una ragazza ucraina in fuga con la nonna

Yeva Skalietska, una ragazza ucraina di dodici anni e sua nonna Irina sono le protagoniste di “Tu non sai cos’è la guerra” (De Agostini). Un diario che parte da Kharkiv, dove Yeva vive in una bella casa dall’arredamento italiano, e arriva in Irlanda, dove è costretta a fuggire dopo l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. Yeva inizia il suo racconto da una situazione felice, in cui i suoi coetanei possono identificarsi: la sua festa di compleanno, i palloncini, i regali, la sua famiglia intorno a lei.

Poi la sua vita precipita all’improvviso sotto le bombe, e lei si ritrova in fuga, lasciando tutto ciò che le è caro dietro le spalle. “Finché non ci sei passato, non sai cos’è la guerra” scrive Yeva e le sue parole mostrano tutto il suo smarrimento e il suo dolore, il senso di perdita, le emozioni di chi deve lasciare la propria casa, e allo stesso tempo ricordano a tutti che, come scrive Michael Morpurgo nella prefazione “la speranza non muore mai”.

La corsa dei potenti per costruire la bomba atomica

L’autore americano Steve Sheinkin si definisce “detective della storia”. Per scrivere “L’atomica” (Il Castoro), un saggio a misura dei lettori più giovani, ha passato in rassegna centinaia di documenti segreti dell’Fbi, fino a sentirsi lui stesso una spia.

Appassionante come un romanzo, questo romanzo parte da una scoperta scientifica fatta da un chimico tedesco nel 1938: posizionato accanto a un elemento radioattivo, un atomo di uranio si divide in due parti.

Da qui inizia il percorso che porta alla costruzione della bomba atomica: tre continenti si mobilitano contendendosi i progressi della ricerca, intuendone il potenziale distruttivo.

Costruirla per primi vuol dire acquistare potere sulle sorti del mondo. Il racconto di questa corsa insensata alle armi, con tutto il suo corredo di segreti, sotterfugi, competizione e violenza contribuisce a “disinnescare” lo spirito bellico dei lettori, mettendo ancora più in evidenza quanto valga la pena impegnarsi per costruire una cultura di pace.

Le favole (per adulti) dal mio rifugio antiaereo

Le “Favole dal mio rifugio antiaereo” di Oleksij Čupa (Il Margine) non sono, come il titolo potrebbe suggerire, storie dedicate ai piccoli, ma racconti per adulti, ambientati in una palazzina di Makijivka nell’Ucraina orientale alla vigilia del conflitto del 2014.

In questo condominio ci sono dodici appartamenti e le vite degli abitanti, che l’autore immagina come suoi vicini, si intrecciano in modo stretto e inaspettato quando inizia il conflitto. Allora scopriamo cosa significa ritrovarsi insieme nel seminterrato, condividendo ansia e paura per il futuro.

Il romanzo – sospeso tra reale e immaginario – diventa “una specie di requiem per la nostra vita a Makijivka” come dice la fioraia Ro alla fine: “Tutta la nostra vita è legata a questo palazzo. E adesso che ce ne stiamo andando ci sarà il tuo libro se la mia memoria dovesse indebolirsi”.

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