Parte l’Integrazione film festival: sei giorni di incontri e proiezioni negli spazi di Daste a Bergamo

“Il cinema è luce” è il tema al centro del 17° IFF Integrazione Film Festival, il concorso cinematografico internazionale per cortometraggi e documentari dedicati a intercultura, identità, inclusione, che raccontano l’integrazione tra esperienze e persone di diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali, che si svolge a Bergamo da martedì 9 a domenica 14 maggio.

In programma 16 film – 5 documentari e 10 cortometraggi in gara, oltre alla proiezione di inaugurazione – e numerosi eventi per l’incontro e il dialogo tra culture e generazioni, come spettacoli teatrali, presentazioni di libri, tour itineranti in città e un microfono acceso sul mondo nell’IFF Corner. 

Il festival è organizzato da Cooperativa Ruah e Lab 80 film, e si terrà presso gli spazi di Daste a Bergamo, al cinema Lo Schermo Bianco e allo Spazio eventi (in via Daste e Spalenga 13), con la direzione artistica di Amir Ra, pluripremiato regista italiano di origini egiziane. 

Per la prima volta, il festival si avvale della collaborazione del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli studi di Bergamo.

Il Festival è finanziato da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione della Comunità Bresciana.

“Il tema di quest’anno – spiega il direttore artistico Amir Ra – è la luce, come elemento imprescindibile del cinema, per raccontare e descrivere le emozioni primordiali dei suoi protagonisti, senza la quale nessun autore e nessuna autrice potrebbe immaginare e rendere vivo il suo racconto. La luce del cinema come faro, capace di illuminare e spiegare, documentando, tutte le sfumature del nostro tempo, al fine di arrivare all’essenza: per un cinema come forma di resistenza e di affermazione della propria identità e dignità, spazio libero di dialogo per tutti coloro che hanno una storia da raccontare e per tutti coloro che hanno voglia di ascoltarla. Come il pubblico, appunto, che attraverso la luce del proiettore cinematografico diventa parte integrante del festival, parte attiva in un percorso di condivisione e sinergia con le opere proposte”.

In occasione della nomina di Capitale Italiana della Cultura 2023 per Bergamo e Brescia, le due città diventano in questo momento una sola comunità “illuminata”, a riprova di una possibile rinascita attraverso la scelta consapevole della cultura, nel segno della speranza. Per questa nuova edizione infatti l’Integrazione Film Festival, per la prima volta, collabora con il festival di Brescia, AFROBRIX, affine per tematiche, nel tentativo di sensibilizzare la collettività al tema dell’intercultura attraverso diverse forme d’arte, offrendo maggiori opportunità e spazio ai più giovani.

Giancarlo Domenghini, ideatore di IFF, promuove la sinergia con il festival bresciano: “Essere protagonisti del palinsesto artistico-culturale di questo anno così importante per la nostra città rappresenta un riconoscimento del lavoro che Cooperativa Ruah ha svolto sino ad oggi nei territori per ‘fare luce’ e favorire una presa di coscienza della realtà migratoria e degli auspicati processi di integrazione interculturali possibili. Siamo grati per il sostegno offerto che ci consente di andare oltre e di permettere a un pubblico sempre maggiore – come gli studenti delle scuole secondarie superiori di secondo grado, dei CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti) e quelli che accederanno alle sei speciali location estive individuate sulle sponde del Sebino – di incontrare il cinema, che ci parla della possibile integrazione tra persone di diversa provenienza culturale e ci ricorda come ‘Cultura’ vada declinata al plurale”.

A inaugurare il festival – martedì 9 maggio (ore 20.45 – Lo Schermo Bianco) – la proiezione di “Notte Fantasma” di Fulvio Risuleo con gli attori Edoardo Pesce e Yothin Clavenzani. Un lavoro che stravolge i punti di vista: protagonisti sono il giovane Tarek, che in un sabato sera va alla ricerca in un parco di qualche grammo di fumo, e un poliziotto, che prima lo segue e poi lo porta con sé, a tratti complice e misterioso. Il poliziotto non arresta Tarek, così il ragazzo è costretto a seguirlo, tra risse, inseguimenti e fughe per l’intera notte: con l’arrivo dell’alba i ruoli potrebbero invertirsi. 

Alla serata saranno ospiti in sala il regista Fulvio Risuleo e il giovane attore Yothin Clavenzani. 

15 opere in concorso da tutto il mondo

Il cuore del programma presenta 15 opere in concorso – 5 documentari, 10 cortometraggi – con produzioni che arrivano da Italia, Germania, Portogallo, Belgio, Francia, India, Libano, Cipro, Iran e Regno Unito. Le opere competeranno per due i premi (in denaro) Miglior Cortometraggio e Miglior Documentario, a cui si aggiungono i seguenti riconoscimenti: Premio del Pubblico, Menzione Speciale “Basso Sebino”, Premio alla Migliore Interpretazione e Menzione Speciale dell’Università degli studi di Bergamo “Inclusione della diversità”.

Quest’ultimo riconoscimento si inserisce nel progetto universitario di Public Engagement “Inclusione della diversità“, che vede la collaborazione del festival con l’Università degli studi di Bergamo: la finalità è l’inclusione della cittadinanza all’interno del progetto, con l’apertura al pubblico in sala delle proiezioni visionate anche da studenti e studentesse, durante il loro percorso di studi. 

Le giurie selezionate che premieranno i vincitori sono formate da critici, docenti universitari, appassionati di cinema e rappresentanti delle associazioni che partecipano al festival e che in primo luogo si spendono per l’organizzazione della rassegna con l’obiettivo di allargare l’orizzonte e il metro di giudizio, accettare una visione plurale della realtà.

Presidenti di Giuria per questa edizione sono Davide Marchesi, per la sezione cortometraggi, e Fred Kuwornu, per la sezione documentari.

Mille modi per narrare migrazione, identità, appartenenza

Tra i cinque documentari in programma “Maka” di Elia Moutamid (Italia), sul difficile viaggio e la vita in Italia della scrittrice, giornalista e antropologa Geneviève Makaping. Condividendo l’esperienza, come prima caporedattrice nera in Italia, “Maka” alza la voce contro la narrazione mediatica degli immigrati e offre un’analisi evocativa sul legame tra sessismo e razzismo in Italia.

Affascinante documentario del regista marocchino nato in Italia, che propone una toccante ricerca sulla migrazione, sull’identità e sull’appartenenza. In “Ci sarà una volta” di Paolo Geremei (Italia) protagoniste sono quattro madri, quattro vite e molte fiabe per dimostrare come si può essere forti, sempre, in un mondo difficile.

“My dear” di Aragon Yao (Portogallo) è un documentario autoriflessivo sul volere di un giovane direttore cinese di esprimere la sua identità sessuale in Europa. “Fortune cook me” di Yang Ni (Germania)è un resoconto sui biscotti della fortuna e su un laboratorio di cucina interculturale. Il biscotto della fortuna, che esiste da più di un secolo, è considerato uno dei simboli dell’Asia ma è completamente sconosciuto.

Infine, “Dansaert Legacy” di Mouhammadou Sy (Belgio) racconta della genesi del progetto artistico e sportivo BBall in the sky nella piazza di Nouveau Marché aux grains, a Bruxelles. 

I “corti” aprono sguardi inediti sulla società di oggi

Tra i dieci cortometraggi in programma nel concorso internazionale troviamo “Warsha” di Dania Bdeir (Libano), ritratto di Mohammad, operatore di gru a Beirut. Un giorno si offre di salire su una delle gru più alte e pericolose di tutto il Libano.

Lontano dagli occhi di tutti, riesce finalmente ad esprimere la sua passione segreta e a trovare la sua libertà. In “Chinese Laundry” di Giorgio Arcelli (Italia), protagonista è Mong, che si è appena trasferita a New York dalla Cina per rilevare il negozio di lavanderia di famiglia: la sua vita professionale e sociale cambia quando scopre cosa sta succedendo nell’edificio in cui lavora.

“Pema” di Victoria Neto (Francia) racconta di Murphy, una giovane ragazza nera di origini congolesi, che soffre di depressione. Anche se ha 20 anni non riesce a trovare la forza per affrontare la madre e confessare la sua angoscia: in opposizione con la religione e la famiglia, Murphy non ha altre alternative per sopravvivere se non nascondersi nel letto.

Dall’India arriva “The Silent Echo” di Suman (India), quattro adolescenti, in un remoto villaggio di montagna, trascorrono le giornate all’interno di un autobus abbandonato sul crinale cantando e facendo musica. Un contest per band emergenti li porterà nella più vicina città.

A Night of Riots” di Andreas Sheittanis (Cipro) ci porta nelle strade di Cipro, dove durante una rivolta un uomo di origini arabe cerca riparo nella casa di una famiglia. Tuttavia, realizza presto che la sua vita è probabilmente più in pericolo dentro la casa piuttosto che fuori nelle strade con i manifestanti.

In “A.O.C. Appellation d’origine contrôlée” di Samy Sidali  (Francia) Latefa e i suoi due bambini Walis e Ptissam francesizzano i loro nomi nel momento in cui ottengono la cittadinanza francese, consigliati da un’amministrazione piena di buone intenzioni. Affrontano questa singolare prova con ironia e leggerezza, poco prima dell’inizio dell’anno scolastico.

“Split Ends” di Alireza Kazemipour (Iran) è la storia di una ragazza calva e un ragazzo dai capelli lunghi, che cercano di risolvere i loro problemi con l’hijab nella sede della Polizia morale di Teheran.

In “Songlines” di Elisa McLeod (Francia), dopo un incidente d’auto, JFC, un cantante rock di origini algerine, riprende i sensi disperso nella campagna francese, senza nessuno nelle vicinanze che possa aiutarlo: ha perso la memoria e non si ricorda più chi sia, anche se nel paese sembra che tutti lo conoscano.

The Stupid Boy” di Phil Dunn (Regno Unito) è ambientato in una Londra attanagliata dal terrorismo suprematista bianco, dove due mondi si scontrano, quando un adolescente neurodiverso incontra un uomo in missione suicida.

Infine, “Tria” di Giulia Grandinetti (Italia) si svolge in una Roma distopica, dove è in vigore una legge che non permette alle famiglie straniere di avere più di tre figli. Se un quarto figlio è in arrivo, dovrà nascere, ma tuttavia uno degli altri dovrà essere ucciso, dando la precedenza alle femmine a essere sacrificate. Zoe, Iris and Clio sono tre sorelle, ma una di loro verrà uccisa presto. 

Retrospettiva dedicata al regista Amir Ra

Gli eventi collaterali al concorso cinematografico iniziano dalla mattina alle ore 10.00, con i lavori presentati ai giovani studenti degli Istituti scolastici di Bergamo e provincia, al cinema Lo Schermo Bianco.

Tra questi, giovedì 11 maggio la retrospettiva dedicata ad Amir Ra, direttore artistico del festival: regista, direttore della fotografia e autore italo-egiziano, attraverso i suoi progetti visivi punta a raccontare storie di pluralità, toccando temi universali come la ricerca di sé stessi e del proprio posto nel mondo. Nell’ambito della retrospettiva verranno proiettati i corti “Io sono Fatou”, pluripremiato e distribuito in tutto il mondo da Amazon Prime Video, “Origines – Le Voyage”, premiato in diversi festival internazionali, e “Origines-Genesis” in anteprima mondiale, che rappresenta il secondo capitolo relativo al progetto omonimo.

Nella giornata di venerdì 12, ci sarà invece la proiezione del documentario “A black italian in New York” di Fred Kudjo Kuwornu: italiano d’origine ghanese e naturalizzato statunitense, è un eclettico regista-produttore, docente nelle università degli Stati Uniti e consulente di Diversity a livello internazionale. Nato e cresciuto in Italia, dal 2013 vive a New York dove ha fondato la casa di produzione e distribuzione Do The Right Films (tra le sue iniziative c’è il Black Italian Film Showcase): i suoi documentari e progetti riguardano i temi sociali, l’inclusione e la storia della diaspora africana, in Italia e nel mondo.

Un’edizione speciale della passeggiata Migrantour

Sempre mattutino l’appuntamento di sabato 13 maggio (dalle 10 alle 12): al via il Migrantour Bergamo, un’edizione speciale della passeggiata interculturale – dal titolo “Il Viaggio di Ulisse” – iniziativa di turismo responsabile che promuove la scoperta del patrimonio interculturale della città di Bergamo attraverso tour condotti da persone con background migratorio formate alla professione di accompagnatrici interculturali.

Si svolgeranno nel pomeriggio, invece, gli altri incontri in programma nello Spazio Eventi Agorà: giovedì 11 (ore 18.30) trova spazio la presentazione del libro “Traiettorie di sguardi. E se gli altri foste voi?” di Geneviève Makaping, professoressa e prima direttrice nera di un quotidiano italiano, protagonista del documentario in concorso “Maka” diretto da Elia Moutamid, scritto con Simone Brioni. Il libro denuncia il razzismo nell’Italia contemporanea, sottolineando il modo in cui diverse forme di disuguaglianza − razza, colore, genere, classe − si intersecano e si rafforzano a vicenda.

Venerdì 12 (ore 18) è il momento di “RappresentARTE Forme artistiche del domani”, l’evento con i giovani coinvolti da Imagine Bergamo e Fondazione Serughetti La Porta, che presentano al pubblico le loro proposte artistiche per provare a trasformare la comunità. Sabato 13 maggio (ore 18.30), in Piazza Daste, lo spettacolo teatrale “El Hal – Grido di una generazione sradicata” di Mohamed Amine Bour, Younes El Bouzari e Youssef El Gahda: attraverso il canto, la poesia e la musica, il racconto si snoda su diversi aneddoti di un bambino insieme alla nonna, riproponendo lo spettacolo nella forma dell’halga, l’arte che indica il cerchio di spettatori che si forma intorno a un performer, forma di teatro di strada simbolo del Marocco, ancora tipica in molte città come Marrakech nella sua grande piazza.

Chiuderà poi gli incontri il “Family Sunday” (domenica 14 alle 14.30): appuntamento, pensato per le famiglie, per creare un modo di imparare divertendosi e di divertire insegnando, sempre nella centrale creativa di Daste, con la proiezione di “Californie” di Alessandro Cassigoli Cassigoli e Casey Kauffman, per i ragazzi dai 13 ai 18 anni, e con il laboratorio didattico in collaborazione con Triciclo Bergamo, per i bambini dai 3 ai 6 anni. 

Durante tutta la durata del festival, tutti i giorni dalle 19.30, sarà on air il microfono di Radio Brusa nella sezione IFF Corner, uno spazio informale per incontrarsi e raccontarsi insieme: verranno intervistati autrici e autori, figure istituzionali, voci dal pubblico e staff artistico. A seguire, alle 20, ci sarà sempre il momento aperitivo con sottofondo musicale proposto dagli artisti Sidy, Zaib e Ama Dee. 

La serata delle premiazioni – sabato 13 maggio – sarà invece conclusa con una festa presso Daste – Spazio Eventi, dalle 22.30 in poi con i live di Anna Bassy e il dj set di Evissimax, entrambi a ingresso gratuito.

Info

L’ingresso alle proiezioni è gratuito su prenotazione. Tutte le proiezioni si svolgono al cinema Lo Schermo Bianco del polo culturale Daste e Spalenga di Bergamo, presso l’adiacente Spazio Eventi sono previsti tutti gli eventi collaterali (ingresso gratuito, senza prenotazione).

Tutti i film in programma saranno disponibili anche in streaming, sulla piattaforma OpenDDB – Distribuzioni dal Basso, a partire dalla data in cui vengono proiettati in sala a Bergamo (tutte le info su www.iff-filmfestival.com, film in streaming sulla piattaforma https://iff-filmfestival.stream).