Il Sicomoro: una proposta per gli adolescenti. Vita comune per aprire gli occhi sul futuro

La nuova proposta semi-residenziale per adolescenti

Più di 10 anni fa, dalla diocesi di Como, è nata l’esperienza del “Sicomoro”, una proposta di accompagnamento per adolescenti. Inizialmente, l’idea è che servisse un tentativo per custodire la bellezza della vita comunitaria del Seminario delle medie e degli adolescenti cercando di rivederne la forma, dentro case più piccole, sparse sul territorio e più vicine alla vita delle parrocchie.

Con il passare del tempo, il “Sicomoro” è diventata una proposta autonoma, sempre rivolta agli adolescenti, ma aperta alla ricerca vocazionale a 360 gradi. Una sorta di “vita comune” dell’oratorio potenziata, con l’upgrade di una maggiore continuità.

Un percorso di condivisione della vita quotidiana

Concretamente si tratta di una prolungata vita comune tra adolescenti, una settimana al mese, con delle presenze adulte che accompagnano il percorso, fatto di condivisione della vita quotidiana, di preghiera, di studio e di alcuni momenti specifici in cui approfondire il tema del futuro. È infatti la questione del domani che comincia a bussare con una certa insistenza alla porta degli adolescenti, chiedendo uno scatto di “responsabilità”, di “abilità a rispondere”.

Oggi, il Sicomoro germoglia anche nella diocesi Bergamo, con due case: la prima a Bergamo città, la seconda ad Albino. Si rivolge in modo particolare agli adolescenti, ragazzi e ragazze, di un’età compresa tra la terza e la quinta superiore e partirà a settembre, con il nuovo anno scolastico 2023-2024. 5 settimane di vita comune in un anno (22-28 ottobre; 26 novembre-2 dicembre; 4-10 febbraio; 10-16 marzo; 14-20 aprile) in cui sviluppare alcune attitudini fondamentali per sviluppare la propria consapevolezza vocazionale, cioè per poter trovare il proprio posto nel mondo.

Chi diventeremo da grandi? Il futuro fa paura

Chi essere da grandi è diventata infatti una questione scottante, e il futuro fa paura quando non è portatore di una chiamata: rimane un’ostrica chiusa, che non dona la propria perla, se non è affrontato dalle domande che gli permettono di dischiudersi. Il “Sicomoro” vorrebbe fare questo: vivere insieme ad altri potenzia le proprie competenze relazionali, permette di conoscere i propri talenti e le proprie attitudini, aiuta a dare un nome al proprio panorama interiore alla luce della scuola di vita che è il vangelo. Il tutto dentro un percorso accompagnato da un’equipe di adulti.

Per partecipare o per avere informazioni in più basta scrivere a sicomorobg@gmail.com.

Un’ultima cosa… Perché si chiama “sicomoro?”. Il sicomoro è un albero. È diventato famoso perché nel vangelo ci si è arrampicato un certo Zaccheo, per riuscire a vedere Gesù. Da allora, tutti sappiamo che abbiamo bisogno di un sicomoro per tenere in alto la nostra vita, per vedere ciò che passa sotto i nostri occhi e scorgerne la sua chiamata. Occorre che la nostra vita stia in alto, se vuole guardare lontano: da lassù partono le cose che cambiano la vita. Da allora il sicomoro non è più solo un arbusto. È diventato un’esperienza, una casa, che germoglia anche qui, per i nostri ragazzi.

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