Socci sostiene che Papa Francesco è illegittimo. E il Papa gli scrive

Foto: il giornalista Antonio Socci

ANTONIO SOCCI DICE CHE PAPA FRANCESCO È ILLEGITTIMO

Antonio Socci, il giornalista che scrive su Libero, da quando Jorge Mario Bergoglio è diventato Papa, sostiene che si è trattato di un’elezione illegittima e puntigliosamente segnala tutte le storture nella dottrina e nella prassi di questo pontificato.

La sofferenza del “cattolico comune” di fronte a questi incessanti attacchi è grande, unita alla meraviglia che un fratello di fede, significativamente impegnato nel mondo dei media e provato nella sua vita di famiglia da un’atroce sventura portata avanti con il coraggio della preghiera, possa essere così duramente impegnato nella contestazione a Papa Francesco. Del tutto incomprensibile.

Ultimamente l’ennesima provocazione: il nostro giornalista fa avere al Papa un suo libro (“La profezia finale“). Egli stesso commentando la sua iniziativa arriva a dire: “Esortavo il Papa a combattere virilmente con noi la santa battaglia contro la notte”. Nientemeno!

E IL PAPA SCRIVE A SOCCI

Inaspettatamente (ma quanto inaspettatamente?) Papa Francesco gli ha risposto. “Caro fratello Antonio Socci, grazie per le sue critiche… Sono sicuro che tante delle cose riportate mi faranno molto bene… Il Signore la ricompensi. Suo fratello e servitore nel Signore Francesco”.
Stando a “Libero”, che riporta la notizia in prima pagina, Antonio Socci ne è rimasto sorpreso e toccato. E noi con lui. Soprattutto noi che abbiamo sofferto ogni volta che egli sferzava il Papa sullo stesso giornale.
Ora, superata la sorpresa, ci domandiamo che cosa farà ora il nostro amico.

SOCCI HA TRE POSSIBILITÀ

Se Socci era e rimane convinto dell’illegittimità del pontificato di Papa Francesco con le relative storture, egli, per quanto “touché”, deve aver pensato a una furbata “morotea” del Papa per “comprarsi” un avversario scomodo. (Dico “morotea”, perché è noto che questo procedimento era caro all’on. Aldo Moro). Socci perciò, che non è sul mercato, c’è da star sicuri che, nonostante la lettera autografa del Papa, rimarrà della sua idea e continuerà a pensarla e a scriverne come prima, tutt’al più con una piccola attenuazione dei toni.

Ma potrebbe anche essere che gli scritti antipapali del nostro giornalista, più che di un’effettiva convinzione, fossero l’esibizione di quella specie di narcisismo che hanno i bambini per attirare su di sé l’attenzione degli adulti. Ottenuto l’effetto essi sono paghi perché credono di essere al centro. Ma invece gli adulti, prestata momentaneamente al moccioso l’attenzione desiderata, tornano ad occuparsi delle cose loro da adulti. Antonio Socci rivela una traccia di questo atteggiamento narcisista quando sul suo giornale scrive compiaciuto: “Proprio il Pontefice con una stilografica a inchiostro nero ha tracciato il mio indirizzo”. Attento però, caro Socci! Narciso, innamorato della sua immagine, ha fatto una brutta fine.

NOI CRISTIANI DELLA MUTUA

Ma, noi “cristiani della mutua” ci auguriamo che il gesto del Papa, non così sorprendente come si potrebbe pensare, porti Socci a ravvedersi e a riconoscere che Francesco, il Papa arrivato a noi dall'”altro mondo”, per grazia dello Spirito Santo sta dando alla Chiesa degli stimoli, delle aperture che la porteranno a quel “nuovo ordine di rapporti umani, che,… si volgono verso il compimento di disegni superiori e inattesi” come sognava Papa Giovanni nel discorso inaugurale del Concilio.
Se così fosse però, se cioè Socci avesse capito di avere sbagliato, sarebbe bello che lo dicesse a conforto di tanti suoi piccoli fratelli che hanno sofferto leggendo i suoi scritti, e facesse come fece S Agostino delle retractationes che mettano le cose a posto per la gioia di tutti.