Per una ricerca storica sui fatti di Ghiaie di Bonate

Foto: 1944, anno delle apparizioni: la chiesa parrocchiale Ghiaie di Bonate 

In questi giorni è scomparsa la “veggente” delle Ghiaie Adelaide Roncalli. Aveva 77 anni. Adelaide, quando aveva sette anni, avrebbe avuto  una serie di tredici visioni della Madonna, dal 13 al 31 maggio del 1944. A seguito dei fatti, che avevano allora avuto uno straordinario seguito popolare, venne istituita dal vescovo di allora, mons. Adriano Bernareggi, una commissione, nella quale ebbe un ruolo predominante mons. Luigi Cortesi, allora giovane insegnante del seminario. Nel 1945 mons. Cortesi riuscì ad avere la firma della ritrattazione da parte di Adelaide. Sui metodi usati da mons. Cortesi, sulle ritrattazioni da parte della veggente, molto si è discusso. Abbiamo chiesto al nostro collaboratore don Giacomo Panfilo di riprendere l’argomento, soprattutto sulla scorta di uno studio sull’argomento pubblicato alcuni anni fa da mons. Marino Bertocchi, allora parroco di Sotto il Monte.

La notizia mi ha toccato profondamente, come, penso, ha toccato molti sia nella Bergamasca che fuori. Questo, inevitabilmente, riporterà l’argomento “Ghiaie” alla ribalta. Ma personalmente, data la personalità della signora, così bene descritta dal Parroco delle Ghiaie don Davide Galbiati nell’intervista rilasciata in questi giorni a L’Eco di Bergamo, mi auguro che la cosa avvenga in modo pacato e costruttivo.

MONS. MARINO BERTOCCHI: LA REVISIONE È POSSIBILE

È noto che la pubblicistica in materia (libri, riviste, trasmissioni radiotelevisive) finora è stata totalmente orientata per l’autenticità delle apparizioni, e, di conseguenza, con alcune punte di polemica nei confronti del pronunciamento negativo del Vescovo Bernareggi e della commissione da lui incaricata di studiare e di valutare i fatti.
A riequilibrare utilmente il dibattito e a fornire materiale prezioso per uno studio finalmente critico dei fatti delle Ghiaie, alcuni anni fa è arrivato in libreria il volume di Mons. Marino Bertocchi, allora prevosto di Sotto il Monte, intitolato 65 anni di devozione mariana – Ghiaie 1944-2009. Il titolo, a dire il vero, non dà immediatamente l’idea del contenuto dell’opera. Si tratta infatti non tanto della storia della devozione che da 65 anni continua a portare fedeli in grandissimo numero a pregare alle Ghiaie, quanto piuttosto della pubblicazione puntuale di documenti per lo più inediti che, bisogna riconoscerlo erano reclamati da ambedue i versanti della discussione.
L’assunto di Mons. Bertocchi non è tanto quello di demolire le convinzioni dei sostenitori delle “apparizioni”. Quando può infatti conferma i dati in loro possesso. Comunque non polemizza mai con loro, anzi spesso per loro ha espressioni di rispetto e di simpatia. Uno dei più entusiasti di essi, don Giovanni Bonanomi, è addirittura tra coloro a cui egli dedica il suo lavoro. Mons. Bertocchi si prefigge lo stesso scopo di uno dei più rappresentativi fautori della verità delle Ghiaie, P. Raschi, che nel suo libro Questa è Bonate scrive: «Il presente scritto ha un solo intendimento: portare una schiarita nel cielo di Ghiaie di Bonate».
Mons. Bertocchi parte affermando che la domanda se è possibile in futuro un riconoscimento delle apparizioni è assolutamente legittima e che in teoria la risposta non può essere che affermativa. E porta come prova il recente riconoscimento delle apparizioni di Laus, in Francia, avvenute per ben 54 anni tra il 1664 e il 1718.

LE MOLTE RITRATTAZIONI DELLA VEGGENTE ADELAIDE RONCALLI

Tuttavia, secondo don Marino, non si può pensare di proseguire seriamente nel dibattito sull’ argomento senza tener conto di alcuni fatti che finora sono stati ignorati, taciuti e perfino negati. Egli è convinto che sarebbe stata buona cosa documentare e spiegare pubblicamente la conclusione del Vescovo.
Tra le cose da conoscere Mons. Bertocchi documenta innanzi tutto le numerose e ripetute smentite della “veggente” stessa sulla verità delle “apparizioni”. Finora se ne conoscevano solo due che si ritenevano estorte da Mons. Cortesi, mentre sono molto numerose, espresse in diverse circostanze, con svariate persone, senza la presenza di Mons. Cortesi e senza ombra di costrizione. Egli riporta inoltre ampi stralci dei verbali delle sei sessioni del tribunale ecclesiastico costituito da Mons. Bernareggi per l’esame dei fatti, compresi molti brani della relazione dell’incaricato della difesa delle apparizioni, il lodigiano Mons. Angelo Bramini, di cui però mette in evidenza quello che secondo lui fu l’errore di impostazione.
Informa inoltre i lettori sul comportamento del Vescovo Bernareggi, l’unico competente secondo il Diritto canonico ad emettere sentenza in materia, e lo mostra in continuo rapporto con l’Assessore del S.Ufficio, il futuro Card. Ottaviani, al quale veniva riferito ogni passo della Commissione.
Il Prevosto di Sotto il Monte, sulla base di documenti sorprendenti, getta anche luce nuova sulla posizione di Mons. Giuseppe Battaglia, del Card. Schuster di Milano e di Papa Giovanni.

MONS. CORTESI SOTTOPOSTO A LINCIAGGIO MORALE

Un capitolo, il 10°, non poteva che essere dedicato a Mons. Luigi Cortesi che, a causa della sua parte nel “caso Ghiaie”, fin che campò, spiace dirlo, fu sottoposto ad un vero “linciaggio morale”. Egli era partito fortemente favorevole alle apparizioni e in questo senso compilò ben due relazioni per la Commissione; ma, di fronte alla cascata di negazioni da parte della bambina, egli s’è trovato costretto a cambiare giudizio. E qui nasce la sua terza relazione di segno opposto alle prime due, che anziché farlo gongolare, come molti pensano ancora, gli procura «una sottile malinconia per la conclusione tragicamente negativa». «Il Tribunale – scrive Bertocchi – certo s’è avvalso dei lavori di don Cortesi, ma anche di altri determinanti elementi di prova a don Cortesi del tutto ignoti».
Mons. Cortesi, come si sa, ha poi conservato per tutta la vita un “dignitoso silenzio” interrotto solo una volta, quando, scrive al Vescovo di Imola, il bergamasco Mons. Benigno Carrara: «Mi pacifico pensando che le accuse ingiuste sono così enormi e sciocche da essere incredibili».
Nella triste circostanza della scomparsa di Adelaide Roncalli, è interessante ricordare pure il capitolo che Mons. Bertocchi le ha dedicato nel suo libro. Dopo aver descritto la prima parte della storia tormentata di quella che comunque, anche per don Marino, ha meritato d’essere chiamata “piccola martire”, ne smonta con documenti alcuni elementi leggendari e ne mette in risalto lo svolgimento successivo improntato a grande riservatezza, pur nella riaffermazione pacata che ella fa della verità delle apparizioni. Questo apprezzamento della sua grande riservatezza e dell’assenza in lei di qualsiasi risentimento è confermato dall’intervista del Parroco delle Ghiaie a l’Eco di Bergamo.

LE DECISIONI DEL VESCOVO AMADEI

Il libro di Bertocchi termina ricordando Mons. Roberto Amadei di cui cita tre importanti decisioni riguardanti le Ghiaie: 1) l’aver consentito la celebrazione della Messa alla cappella delle “apparizioni”, 2) l’aver incaricato un sacerdote a dirigere la preghiera alla cappella nel pomeriggio dei giorni festivi e infine 3) l’aver messo all’ordine del giorno del Consiglio Presbiterale Diocesano la gestione pastorale del luogo delle “apparizioni”, per il fatto che i pellegrini continuano ad accorrervi numerosissimi, indipendentemente dal “Non consta” di Mons. Bernareggi.
Secondo me, il lavoro di Mons. Marino Bertocchi è un prezioso, per quanto non esaustivo, servizio a quanti, sia da un versante che dall’altro, vogliono porsi con onestà intellettuale di fronte a questo intrigante problema. Personalmente mi auguro sia uno stimolo per avviare un serio studio critico dei fatti; porti infine un po’ più di sereno nel cuore a quanti si ritrovano nel nome di Maria sotto il cielo delle Ghiaie.
In libreria:
Marino Bertocchi: “65 anni di devozione mariana – Ghiaie 1944-2009” (pagg. 120) € 10,00

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