Natale/È necessario parlarne

Non facciamo altro che parlare di Natale in questo numero. Ma non si potrebbe fare diversamente. Però ci deve essere una ragione di questo straparlare natalizio. Siamo quasi sicuri che non è una fissazione nostra.

Forse i molti altri discorsi sono diventati difficili o faticosi. Come potremmo appassionarci a parlare di politica o di economia, o di problemi sociali? O ce ne siamo stancati o parlarne ci preoccupa. D’altra parte non disponiamo di sogni belli da raccontare, perché non ci sono i sogni o perché, avendo disimparato a parlarne, non siamo capaci di raccontarli anche quando ci sono.
Il racconto del Natale può essere raccontato come un bel sogno. Tanta gente che non crede alla possibilità di un Dio bambino, lo vede così, lo vede solo così. Ma lo trova comunque bello e commovente.

Il racconto del Natale, invece, per tanti che ancora ci credono, è una splendida realtà. Niente è più vero di quel Bambino e niente è più vero di quel Dio che diventa bambino. E quindi se ne parla, se ne deve parlare, perché non esiste notizia più bella di quella.

Così nei molti articoli che vi proponiamo si incontrano le tante storie che gli uomini raccontano, le loro speranze che da questa festa prendono lo spunto, la molta fede che attorno alla grotta di Betlemme continua a riscaldare i cuori degli uomini.
Auguri di un Natale, comunque felice, a tutti.