Molti martiri. Troppi. Perché

Immagine: Ravenna, sant’Apollinare nuovo. Santi Martiri (seconda metà del VI secolo)

Papa Francesco ha detto recentemente che la nostra epoca è un’epoca di martiri. Perché, secondo te, scorre così tanto sangue di cristiani? Gigi

Il martire del Golgota e i martiri di oggi

La persecuzione, caro Gigi, è parte integrante della nostra fede e del cammino cristiano! Il Signore Gesù, quale testimone del Padre sino al dono totale della sua vita sulla croce, è il martire per eccellenza. Il discepolo che si pone sulle sue orme, in quanto testimone del suo amore, è chiamato alla medesima vocazione. In virtù del battesimo, infatti, il cristiano è inserito in Cristo, morto e risorto, e accomunato alla stessa sorte del suo Maestro. Raccontando la verità del Vangelo nella concretezza del suo quotidiano e delle sue scelte, egli condivide la medesima missione redentiva del suo Signore, disponibile a perdere “la faccia”, i soldi, la libertà e la vita per la stessa causa.

“Guai quando diranno bene di voi”

La parola di Gesù è chiara sin dall’inizio del Vangelo; egli non ci ha ingannati quando ci ha confidato: “Beati voi quando vi perseguiteranno, e mentendo, diranno ogni sorta di male per causa mia” (Mt 5,11). E ancora: “Riceverete il centuplo insieme a persecuzioni” (Mc.10,30). Che lo vogliamo, oppure no, dobbiamo riconoscere che la tribolazione è una sorta di garanzia che rende visibile e credibile l’autenticità della nostra testimonianza. “Guai quando diranno bene di voi!” ci ammonisce il Signore (Lc 6,26).

Le persecuzioni, perciò, non solo sono inevitabili per il cristiano che intende vivere con coerenza la propria fede. Ma sono – a dire di papa Francesco – “come un’insalata con l’olio della persecuzione: sempre”, cioè non mancheranno mai, perché “se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” Gv 15,20).

Il martire contestatore del mondo

La parola della Croce annunciata e testimoniata da molti testimoni con la coerenza della vita smaschera apertamente le logiche perverse e diaboliche del mondo. Ne scardina i meccanismi malvagi. Per questo il male insorge tentando in tutti i modi di soffocare quella luce che il cristiano diffonde, senza accorgersi, suo malgrado, di amplificarne misteriosamente la luminosità e la fecondità. È nota l’affermazione perentoria di Tertulliano: “Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”.

Le oppressioni, le ingiustizie e le persecuzione inflitte ai discepoli del Signore, a causa del suo nome, continuano in modo reale, anche se misterioso, la stessa passione e morte del Figlio di Dio. Sul suo corpo che è la Chiesa, infatti, si perpetua il dramma del Golgota sino alla fine dei tempi, quando la luce dell’Agnello immolato rischiarerà per sempre l’umanità intera.

Accompagniamo con la vicinanza del cuore e con il sostegno della preghiera quei nostri fratelli che, in molte parti del mondo, sono duramente messi alla prova con violenti e cruenti persecuzioni. Preghiamo perché non vengano meno nella coerenza e nella fortezza d’animo. Impariamo anche dal loro esempio, coraggioso e sofferto, la fedeltà al Vangelo nelle piccole scelte quotidiane. Sia questo il luogo sacro sul quale ciascuno di noi è chiamato a donare se stesso. In questo modo si rende autentica testimonianza al Signore Gesù che ha accettato la morte perché noi avessimo la vita in abbondanza.