La Chiesa di Bergamo in festa per sette preti novelli. Un segno di speranza per il futuro

Un evento di grande gioia e speranza per la Chiesa di Bergamo. Sabato pomeriggio 27 maggio alle 17, in Cattedrale, nel corso di una solenne Concelebrazione eucaristica, il vescovo Francesco Beschi ordinerà sacerdoti sette diaconi. Questi i loro nomi e le loro storie. Don Claudio Bellini, 33 anni, di Villongo San Filastro, ha la laurea triennale in Lettere moderne. Dopo aver lavorato come impiegato per un anno, nel 2008 è entrato nella Scuola vocazioni giovanili (Svg). Don Marco Luca Bertani, 27 anni, proviene dalla parrocchia di Santa Maria Assunta in Lodi. È approdato nel Seminario di Bergamo in prima media per poi passare in Teologia. Don Dario Colombo, 43 anni, è di Rosciate. Dopo il diploma di ragioniere, ha lavorato per dieci anni nel Comune di Nembro e poi cinque in Questura. Quindi un anno nella Svg e poi in Teologia. Don Marco Fornoni, 38 anni, di Ardesio, dopo le medie ha fatto il muratore nell’impresa edile di famiglia e contemporaneamente frequentava la Scuola edile di Seriate e poi i corsi serali all’Itc di Clusone, dove ha conseguito il diploma di geometra. Nel 2005 è entrato nella Svg. Don Diego Malanchini, 37 anni, di Stezzano, ha il diploma di scuola professionale al Pesenti. Dopo aver lavorato per sei anni in una impresa elettronica, nel 2009 è approdato nella Svg. Don Omar Moriggi, 26 anni, di Lurano, dopo aver conseguito il diploma di cuoco all’Alberghiero di Nembro è entrato nella Svg. Don Simone Pecis, 30 anni, della parrocchia cittadina della Malpensata, è entrato nella Svg subito dopo il diploma di ragioniere. Nei sei anni di Teologia, tutti questi giovani hanno fatto esperienze pastorali in parrocchie bergamasche, oppure come prefetti dei ragazzi delle scuole del Seminario.
Il rito delle ordinazioni à caratterizzato da momenti molto intensi. Il primo è la presentazione degli ordinandi, che saranno chiamati per nome da don Gustavo Bergamelli, rettore del Seminario, e loro risponderanno «Eccomi!». Poi si disporranno davanti al vescovo, a cui il rettore del Seminario chiederà la loro ordinazione. Successivamente il vescovo li interrogherà sugli impegni a cui sono chiamati: volontà di esercitare per sempre il ministero sacerdotale, predicare la Parola di Dio, insegnare la fede cattolica, celebrare i Sacramenti, pregare assiduamente, consacrare la vita per la salvezza degli uomini. Ogni ordinando si avvicinerà al vescovo, promettendo «filiale rispetto e obbedienza» a lui e ai successori. Seguirà un altro momento intenso. Gli ordinandi si prostreranno a terra, mentre l’assemblea intonerà le Litanie dei Santi. Successivamente, durante il canto del «Veni Creator», il vescovo imporrà le mani sul loro capo, segno della trasmissione dello Spirito, e reciterà la preghiera di ordinazione. Da questo momento sono sacerdoti. I passi successivi saranno: la vestizione degli abiti sacerdotali e l’unzione delle mani con il sacro Crisma. Quindi il vescovo metterà il calice con il vino e la patena con il pane nelle loro mani.

In apertura foto di gruppo dei preti novelli con il vescovo Francesco di Yuri Colleoni