Clementina, la storia della chiesa in un libro: nata nella casa di riposo, accolse i profughi dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia

La vecchia casa di riposo della Clementina, un tempo quasi una città nella città per la sua estensione, è stata abbattuta verso la fine degli anni Ottanta dopo l’apertura della nuova struttura per anziani in via Gleno. La chiesa interna, che era parrocchiale, venne però risparmiata, diventando chiesa sussidiaria della parrocchia di Boccaleone. Su questo edificio sacro, attorno al quale in pochi decenni è sorto un vasto quartiere con tanti condomini, uffici e negozi, è stato scritto un volumetto intitolato «La chiesa di Maria Immacolata Concezione alla Clementina in Bergamo» (edizioni Velar, Gorle). Ne è autore Sergio Piazzolla, che si è avvalso anche della collaborazione di sette persone della comunità di Boccaleone, fra cui il parroco don Giuseppe Rossi. Il volumetto, presentato alla popolazione nell’oratorio nell’ambito della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo, vede la luce nella felice coincidenza di tre anniversari significativi nella storia della comunità cittadina: il 170° di costituzione della parrocchia di Boccaleone (16 maggio 1847), il 70° dell’elevazione della parrocchiale a chiesa prepositurale (2 ottobre 1947), il 30° del passaggio alla parrocchia della chiesa della Clementina (1987).

«Il volumetto è frutto di ricerche storiche effettuate in vari archivi — racconta l’autore —. La chiesa sorgeva nella vasta area della casa di riposo, posta di fronte all’ex ospedale psichiatrico di Borgo Palazzo. Dopo l’abbattimento della struttura, la chiesa oggi appare posta su un piazzale circondato da alti condomini. Sono ancora tanti i bergamaschi che si ricordano della Clementina e del merito sociale come casa di riposo». L’intero complesso — progettato dall’ingegner Elia Fornoni — fu costruito grazie a un sostanzioso lascito di un benefattore e venne inaugurato nel maggio del 1915, prendendo così il posto dell’antico ricovero cittadino, poi abbattuto, che sorgeva nei pressi della chiesa parrocchiale delle Grazie. Come nella precedente, la nuova casa di riposo accoglieva persone anziane, persone con problemi fisici o inabili a qualsiasi lavoro, anziani derelitti e anche persone «deboli di mente», come scrissero le cronache coeve.

«Del nuovo complesso faceva parte anche la chiesa, semplice ma accogliente — prosegue Piazzolla —, che era parrocchiale a tutti gli effetti. Era officiata dai frati Cappuccini e ricevette la visita pastorale di diversi vescovi diocesani». Nel volumetto si parla anche dell’arte della chiesa, fra cui il bellissimo grande affresco della volta dell’abside raffigurante l’Immacolata, del passaggio nella struttura di alcuni uomini illustri, fra cui don Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Papa Giovanni, nonché degli anni, dopo il Secondo conflitto bellico, in cui alla Clementina vennero accolti numerosi profughi dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia. Attualmente, nella chiesa si celebra la Messa ogni festa alle 9,30 e nei giorni feriali dei mesi estivi alle 20,30.