Gameplayers: tutti i ragazzi sognano di fare gli Youtuber. Ma distinguersi non è così facile

Il 14 febbraio del 2005 nasceva YouTube, la piattaforma web più famosa per la condivisione dei video, nonché il sito che negli ultimi 10 anni secondo Alexa (azienda U.S.A. che si occupa di statistiche sul traffico di Internet), ha avuto il maggior sviluppo, classificandosi al secondo posto appena dopo Google, che lo ha acquisito nel 2006 per la cifra di 1,7 miliardi di dollari.
Si tratta di una delle innovazioni più importanti del web che ha sconvolto il modo di fruire i video e soprattutto ha cambiato anche la giurisprudenza in fatto di Diritti d’autore. Ma il vero cambiamento è stato nel fatto di consegnare alle persone uno strumento di comunicazione ad altissimo impatto, con la possibilità di costruire prodotti video a diffusione potenzialmente virale.
Se pensiamo che YouTube è il terzo sito più visitato al mondo (dopo Google e Facebook), comprendiamo che oggi gli YouTuber sono veri e propri influencer che, a volte casualmente, si ritrovano a comunicare le loro esperienze a milioni di persone Scrivono libri, compaiono in tv, creano tormentoni e sono i nuovi punti di riferimento per i più giovani. Un miliardo di persone ogni giorno si collega con i loro canali online.
Partiamo dalle basi. Chi sono gli Youtuber?
La definizione è semplice: se appartenete alla generazione dei nativi digitali la domanda è superflua, ma se avete 30 e più anni e magari il termine è per voi sconosciuto, sappiate che stiamo parlando di ragazzi e ragazze (tra i 15 e i 30 anni per lo più) divenuti famosi grazie ai loro video, seguiti da migliaia di followers (fan che seguono il loro canale YouTube). Qui da noi si contano 21 milioni di utenti, non più solo giovanissimi (il 39% degli italiani che lo frequentano ha tra i 18 e i 34 anni.
La particolarità (e la forza) degli YouTuber risiede nel fatto che il mittente ed il destinatario del messaggio appartengono alla stessa categoria: sono video per giovani, fatti da giovani, e tutte le imperfezioni e gli elementi artigianali del contesto (la maggior parte di queste Web Star ha cominciato caricando video girati nella propria cameretta), non fanno che facilitare l’identificazione tra personaggio e utente, orientando scelte e consumi, e stabilendo nuove forme di relazione.

Ma cosa fanno questi YouTuber?
Semplicemente di tutto. Potenzialmente chiunque produce video e li carica su YouTube è uno YouTuber. Ciò che conta è avere qualcosa da dire e sapere come dirlo. Gli argomenti dei video possono essere i più svariati, ma domina certamente il gaming. I gameplayers sono videogiocatori che recensiscono e mostrano trucchi per videogame, non solo esperti del videogioco ma anche intrattenitori: i loro commenti, a volte volgari, fanno ridere e istruiscono i ragazzi sui vari videogiochi del momento. Altrettanto famosi sono i cantanti (Fedez è nato proprio su YT) i comici (come Frank Matano) e gli esperti di style (come la guru del trucco come Clio Make Up). In Italia la situazione è molto variegata poiché si cerca un pubblico ancora più particolare e difficile. Inoltre, c’è da considerare anche la barriera linguistica tra italiano e inglese, che circoscrive di fatto il mercato.
Il cosiddetto «Tubo» è l’unica piattaforma social che può rappresentare una fonte di guadagno per gli utenti. Ma quanto è possibile guadagnare diventando youtuber?
Chi carica video originali può stipulare un contratto per consentire di inserire spot pubblicitari e iniziare a guadagnare. Google trattiene il 45 per cento dei ricavi, mentre il 55 va all’autore della clip. È difficile stabilire con precisione i guadagni, che dipendono dal tipo di pubblicità (banner o video) e di posizione della stessa sulla pagina, dal Paese di appartenenza, dal prezzo di vendita per una campagna. Inoltre, dato che il 75 per cento degli spot possono essere evitati, cliccando la scritta “salta” entro 5 secondi, e considerato che gli investitori pagano solo quando vengono visti per 30 secondi, è possibile stabilire soltanto una stima di guadagno lordo minimo e massimo, che va da uno a 15 dollari ogni mille visualizzazioni della pubblicità collegata al video originale. I filoni più redditizi, al netto dei video musicali, sono gaming (lezioni e recensioni di videogiochi), tutorial su come vestirsi o truccarsi e entertainment, ossia contenuti comici.
I ricavi per i creator variano a seconda del mercato di riferimento e delle visualizzazioni totalizzate da ciascun video, a cui sono legate le entrate derivanti dagli annunci pubblicitari. Forbes stima che fra giugno 2016 e giugno 2017 i dieci protagonisti più pagati di Youtube nel mondo abbiano guadagnato 127 milioni di dollari lordi (+80% annuo). Per quanto riguarda l’Italia, una recente elaborazione condotta dalla Wavemaker Content ipotizza un introito medio di mille euro per ogni milione di visualizzazioni, tuttavia si tratta di un guadagno potenzialmente raggiungibile e non di un compenso certo.
Quello che porta un ritorno economico non è tanto il guadagno in euro ma la visibilità che può dare l’essere YouTuber. È un trampolino di lancio professionale. I gameplayer, fashion blogger e cantanti presenti su YouTube saranno sicuramente scritturati e ingaggiati da società leader nei vari settori, ecco quindi il vero guadagno. Se hai un seguito, qualcuno prima o poi si accorgerà di te. È quello che è successo a Cliomakeup che è sbarcata su Real Time con i suoi tutorial di trucco, o a Frank Matano che, partito da YouTuber, grazie ai suoi video demenziali e irriverenti arriva a lavorare per la TV e per il Cinema. È un caso emblematico di quanto affermato prima, ossia di come YouTube sia un acceleratore di notorietà senza precedenti, al punto che anche i conflitti con i diritti d’autore di musiche e testi, si superano nel momento in cui il «Tubo» garantisce un ritorno in pubblicità praticamente senza spese. Simile al caso di Frank Matano c’è quello di Marcello Macchia, alias Maccio Capatonda che per certi versi è opposto. Infatti, dopo la sua collaborazione con Mai dire martedì… e la Gialappa’s Band ha moltiplicato la sua notorietà proprio grazie a YouTube, in cui finivano gli spezzoni più esilaranti dei suoi trailer demenziali. Il successo è stato tale che Maccio Capatonda con Herbert Ballerina e il suo staff hanno realizzato un film.
Non guadagnano le cifre stellari degli youtuber classificati da Forbes: difficile stabilire con precisione i guadagni. L’ipotesi più accreditata è che dalla piattaforma in media agli youtuber vip vadano mille euro per ogni milione di visualizzazioni.
E se volessimo diventare youtuber?
Potenzialmente chiunque può farlo: basta una videocamera, una connessione ad Internet ed un’idea originale. tutti possono fare video, ma non è così facile emergere dalla massa. Serve un messaggio che funzioni, e serve affrontarlo con spontaneità e poche inibizioni. Anche per stare su YouTube occorrono competenze e attitudini: essere un vero Youtuber significa essere un professionista del video e di internet, in grado di creare un’immensa comunità virtuale dove tra commenti in tempo reale, condivisioni e insulti (che non mancano mai), le barriere tra i vari attori vengono quasi azzerate e i fan stringono un rapporto diretto con i loro beniamini. Naturalmente esistono YouTuber popolarissimi che lo sono diventati in maniera del tutto casuale e inaspettata, ma per rimanere sulla cima della popolarità poi bisogna studiare il proprio mercato o si rischia di scomparire con la stessa velocità con cui ci si è distinti. Non a caso gli YouTuber di professione postano video in maniera costante e a volte chiedono ai propri followers se vogliono suggerire gli argomenti dei futuri video.
Diceva bene Andy Wharol che nel futuro ognuno sarebbe stato famoso per 15 minuti. Potremmo aggiungere «almeno per 15 minuti» Alcuni video amatoriali hanno raggiunto milioni di visualizzazioni: Si può diventare celebrità davvero con poco.