Pronto Soccorso di Bergamo e Treviglio-Caravaggio in ristrutturazione

I servizi di Pronto Soccorso degli Ospedali Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Treviglio-Caravaggio sono coinvolti in lavori di ristrutturazione che comporteranno una modifica temporanea degli accessi. Dal 6 maggio e per circa sei settimane, il Pronto Soccorso (PS) Generale e Pediatrico dell’Ospedale di Bergamo sarà ristrutturato nella zona degli sportelli del triage, dove vengono attribuiti i codici rossi, gialli, verdi e bianchi al paziente, che arriva in Pronto Soccorso e nell’area dedicata alla prima valutazione del paziente al fine di razionalizzare gli spazi e di fornire più comfort e privacy allo stesso. «Un lavoro minimale ma che comporterà, come unico disagio quello per gli utenti, di camminare di più» dichiara il Direttore Sanitario di ASST Papa Giovanni XXIII dottor Fabio Pezzoli ricordando che:«non cambia assolutamente la presa in cura nell’ospedale perché gli infermieri, i medici e gli operatori non diminuiranno e garantiranno il lavoro di sempre».

Al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Treviglio, dove transitano in media più di 50 mila pazienti, la ristrutturazione aveva già preso avvio lo scorso 16 aprile e continuerà per 4-6 mesi circa, con lo spostamento dell’ingresso e del triage nella nuova struttura provvisoria realizzata a fianco di quella storica. Nello specifico, i lavori riguarderanno: l’ampliamento delle aree triage ed accettazione, l’incremento di ambulatori e studi medici, la realizzazione di ambulatori specialistici interni al Pronto Soccorso e del quartiere radiologico con Rx e TC interne; tutto questo garantirà un significativo miglioramento per gli utenti, gli accompagnatori e il personale sanitario perché si ridurranno i tempi di attesa per l’accettazione, l’accesso alle cure mediche e la possibilità di svolgere la maggior parte delle procedure senza dover trasferire il paziente in altri reparti dell’ospedale.

Quindi, nonostante gli spazi di lavoro saranno “ridotti”, i reparti di entrambi gli ospedali resteranno comunque aperti e funzionanti. Per quanto riguarda il PS del Papa Giovanni XXIII, gli spazi dedicati a emergenze, visite, esami e osservazione funzioneranno al 100% e non vi saranno riduzioni del personale. Anzi, a ovviare questi disagi logistici legati all’utilizzo delle sale d’attesa e dei percorsi provvisori, per 24 ore sarà presente un operatore in più per il trasporto dei pazienti, in particolare più volontari della Croce Rossa e una «guardia giurata per dodici ore al giorno anche per “eventuali turbolenze”» spiega il Direttore Sanitario dottor Callisto Marco Bravi di ASST Sette Laghi.

Soffermandosi però, a livello di rete e trasporto dei pazienti nei pronto soccorso, il Responsabile Articolazione Aziendale Territoriale dottor Angelo Giupponi sottolinea a livello quantitativo, che «l’Ospedale Papa Giovanni XXIII tratta 100mila pazienti all’anno e di questi,  10800 sono portati dal sistema dell’emergenza territoriale». Di questi «10800, il 31% dei pazienti, sono in codice rosso e giallo quindi con alterazioni e parametri vitali che di sicuro continueranno a essere portati al Papa Giovanni anche perché molto spesso richiedono delle specialità che ci sono solo lì» spiega il dottor Angelo Giupponi precisando che, in vista delle ristrutturazioni, l’unica cosa che cambierà e che sarà risolvibile nell’immediato minuto, è data dal fatto che ci si impiegherà più tempo per «il cosiddetto “libero barella”, ovvero il momento in cui si riesce a scaricare il paziente sul letto del pronto soccorso e l’ambulanza ritorna libera per essere attivata per un soccorso territoriale». Inoltre, proprio alcuni giorni fa, il dottor Giupponi e il Direttore Sanitario di ATS Bergamo dottor Tersalvi hanno deciso che coloro che hanno necessità di continuità di cure saranno seguiti in un reparto del Papa Giovanni e se saranno in codice verde si cercherà di farli afferire lì anche per gli altri pazienti che provengono dall’Ospedale di Treviglio e non possono avvalersi di strutture limitrofe perché privi di reparti appositi che si trovano solo al Papa Giovanni. Significa che, dichiara il dottor Giupponi: «sono il 42-45% dei pazienti, 10-12 al giorno verranno “ricollocati” negli ospedali limitrofi al Papa Giovanni, al Gavazzeni, Policlinico San Pietro, Seriate e Alzano Lombardo mentre per l’ASST di Bergamo Ovest quei pazienti in codice verde saranno trasferiti non solo strutture di Provincia ma anche quelle limitrofe del cremonese e milianese».
Questa efficace gestione logistica è dovuta ad Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) che gestisce, attraverso il sistema EUOL (Emergenza Urgenza On Line), le criticità del sovraffollamento del PS dell’ASST Bergamo Ovest che convoglia verso gli altri ospedali al lavoro in rete per minimizzare eventuali disagi. Ma, al fine di contenerli al massimo, il dottor Tersalvi suggerisce a tutti i cittadini di scaricarsi sul proprio telefonino l’applicazione “Salutile” (http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioServizio/servizi-e-informazioni/Cittadini/salute-e-prevenzione/Emergenze-e-urgenze/salutile-pronto-soccorso) compatibile per i sistemi operativi Android e IOS che consente la consultazione in tempo reale dei pazienti in trattamento, in attesa e con quali codici all’interno dei Pronto Soccorso della Lombardia; uno «strumento utile» come viene definito dal dottor Tersalvi.

In questo modo, i direttori sanitari consigliano i cittadini, che qualora abbiano delle situazioni non urgenti (temporanea distorsione, ecc.), di rivolgersi al proprio medico di base o in sua assenza al Servizio di Continuità assistenziale dell’Asl (ex Guardia Medica), rammentando un uso corretto e non “improprio” delle strutture sanitarie.