A Strasburgo

Tra meno di due settimane, 20mila giovani provenienti da tutta Europa e da altri continenti arriveranno a Strasburgo, la città nel cuore del continente, sede del Parlamento Ue e del Consiglio d’Europa, che dal 28 dicembre al 1° gennaio 2014 ospiterà l’incontro di Taizé, 36ª tappa del pellegrinaggio della speranza sulla terra. Tra questi, più di 2.500 giovani provengono dall’Ucraina e circa 1.500 sono i volontari che arriveranno qualche giorno primo per preparare l’evento. Taizé conferma la notizia secondo la quale tutti i giovani saranno all’alloggiati in famiglia, cosa che da parecchi anni non succedeva. È un chiaro segnale – affermano alla comunità di Taizé – dell’«enorme slancio di generosità» con il quale i giovani saranno accolti in tutta la regione dell’Alsazia e Ortenau. La manifestazione sarà presentata alla stampa giovedì prossimo e c’è molta attesa del messaggio che Papa Francesco invierà ai giovani di Taizé. La lettera di Papa Bergoglio si unirà al messaggio che come ogni anno, i leader di tutte le Chiese cristiane presenti in Europa inviano per l’incontro di fine anno.
Il programma e le tematiche. La lettera di fr. Alois che accompagnerà il cammino spirituale dei giovani nel 2014, affronterà quest’anno il tema della «comunione visibile» e lancerà 4 proposte per viverla concretamente nei luoghi e nella vita di tutti giorni. L’incontro di Strasburgo alterna – come è nella tradizione di Taizé – momenti di silenzio e preghiera (ci saranno anche veglie di preghiera per la pace) ad altri di scambio e riflessione, momenti vissuti in famiglia e nelle parrocchie di accoglienza ad altri comunitari previsti al Parc de l’Exposition. Molti sono i temi che saranno affrontati negli ateliers previsti nei pomeriggi del 29 e 30 dicembre: si parlerà di crisi economica, disoccupazione e precarietà, grazie all’aiuto di imprenditori, giornalisti ed economisti; nella sede del Parlamento europeo si discuterà di giustizia e diritti umani con un giudice della Corte europea, Ann Power-Forde, mentre al Rabbino capo di Strasburgo, René Gutman, è stato chiesto di confrontarsi con i giovani sul tema «Cambiare il mondo». C’è anche spazio per l’impegno: sono previsti incontri sull’ecologia e i cambiamenti climatici, confronti per professionisti e operatori del mondo della sanità, scambi di esperienze dal mondo della “strada”, riflessioni sull’Europa come terra di migrazioni. Non mancano poi le possibilità di vivere momenti di approfondimento spirituale, visite guidate alla cattedrale, spazi adibiti anche al colloquio personale con sacerdoti.
La Buona notizia della riconciliazione. L’evento ha ottenuto il plauso del Consiglio delle Chiese cristiane in Francia. «Ci rallegriamo – scrivono i leader religiosi – che si tenga a Strasburgo, città della costruzione europea, questa nuova tappa del pellegrinaggio della speranza che anima la comunità di Taizé, nella speranza che questo incontro europeo permetta a giovani dagli orizzonti geografici, culturali ed ecclesiali molto diversi di incontrarsi e imparare a stimarsi al di là dei pregiudizi e dei fraintendimenti ereditati dalla storia». E aggiungono: «Nel momento in cui si fa memoria dell’inizio della prima guerra mondiale che ha diviso tragicamente il nostro continente, preghiamo che questo incontro europeo dia ai giovani il gusto di annunziare insieme ai loro coetanei la Buona notizia della Riconciliazione».
Ponti di unità tra i popoli. Parole di benvenuto sono state pronunciate anche dall’arcivescovo cattolico di Strasburgo, mons. Jean-Pierre Grallet: «Come sapete, Strasburgo è il luogo della riconciliazione franco-tedesca. È una città simbolo della riconciliazione tra due popoli che erano nemici tra loro e che oggi si guardano con fraternità e stima reciproca. È anche il luogo della costruzione europea grazie alla presenza delle istituzione europee». «Auguro – conclude il vescovo – che questo incontro faccia di voi degli artigiani della riconciliazione, ponti di unità tra i popoli». E il presidente dell’Unione delle chiese protestanti, Jean-Francois Collange, aggiunge: «La nostra epoca ha bisogno di giovani che siano portatori di futuro e di speranza».