La “Bella Notizia”

Anche per il Natale le notizie che riguardano la Chiesa sono state dominate dalla figura ormai gigantesca, incontornabile, di Papa Francesco. Se ne è parlato su tutti i toni e in tutti i modi. Dalle cerimonie liturgiche, all’annuncio del pellegrinaggio in Terra Santa, alla visita inattesa al “presepio vivente” della parrocchia di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nella periferia Nord di Roma… Hanno dato una mano anche i Cinesi scegliendo il Papa come terzo tra i dieci uomini più influenti del 2013. Tutto nei giorni scorsi.

CENTRO E PERIFERIA

È ormai un luogo comune il salutare il fenomeno Papa Francesco come una grazia straordinaria per la Chiesa. Difficile non essere d’accordo. Ma i giorni appena trascorsi, per le intense celebrazioni che tutte le comunità cristiane hanno vissuto, sono stati un’utile forma di integrazione alla valanga di notizie riguardanti il Papa. Nel senso che una comunità cristiana non vive solo di notizie, seppur belle, ma di “bella notizia”: quella che riguarda la fede, il Vangelo, la Parola di Dio e poi la messa, la preghiera, la catechesi… Insomma tutto quello che fa la vita concreta di una comunità locale. Supponiamo che una parrocchia abbia inanellato una serie di pessime liturgie natalizie, con canti da mal di pancia, omelie da far dormire… Se questo è stato il Natale di quella parrocchia, a che cosa servono le belle notizie che vengono da Roma? Se il circolo virtuoso fra centro e periferia si rompe, la Chiesa agonizza. O si è cristiani qui, dove si vive, o si rischia di non esserlo da nessuna parte.

Detto in altri termini, le belle notizie di Papa Francesco dovrebbero funzionare da stimolo. Non “siccome è bravo lui, possiamo rinunciare a esserlo noi”, ma piuttosto: “proprio perché lui è appassionato, dobbiamo appassionarci anche noi”.

IL TUO PARERE

Prova a confrontare le notizie della Chiesa che ti è vicina con quella di Papa Francesco. Sintonia, differenza, contrasto…?