Furti e sicurezza

La valanga dei furti non si ferma. Si tratta solo di sapere come, che cosa, quando, dove. Non passa giorno senza che i giornali, soprattutto i giornali locali, ne parlino.

VIOLENZA

È un fenomeno preoccupante. Ma non solo perché molta gente perde le sue cose e i suoi soldi, ma per quello che vi gira attorno, durante e dopo il furto. Intanto, quando una famiglia torna a casa e vede le proprie cose buttate per terra, i cassetti rovesciati, l’appartamento messo a soqquadro, sente se stessa violentata. Un furto è un’effrazione dell’anima, prima di essere una porta sfondata e dei cassetti rovesciati. Quel qualcosa di comune che fa lo spirito di una casa, costruita insieme, spesso con storie di anni, di decine di anni, si trova di fronte un intruso che non conosce e che ha preteso di mettere le mani sulle cose più personali. Anche quando spariscono gli ori, non ci si lamenta tanto del loro valore economico, ma del loro valore affettivo.

CAMERA E PIAZZA

Ma questa violenza fatta ai propri affetti dice molte cose, ovviamente. Dice qualcosa a tutti, anche alle vittime dei furti. Dice, per esempio, che questa forma estrema di violenza diventa il condensato di tante altre forme di non rispetto che si trovano dappertutto. C’è una diffusa maleducazione degli affetti con la quale spesso si porta in piazza quello che dovrebbe restare in camera e si porta in camera quello che dovrebbe restare in piazza. È vero che questo non è la stessa cosa del furto, ma qualcosa di simile c’è: il proprio mondo e il modo si confondono. A qualcuno capita perché si esibisce allegramente, a qualcuno capita perché lo subisce.

INCERTEZZA

I confini così traballanti contribuiscono poi, a ritmi sempre più accelerati, ad aumentare l’incertezza. Se le barriere fra me e gli altri traballano, sono io che traballo. Con tutte le conseguenze. Siccome sono meno sicuro chiedo che altri mi diano sicurezza. E invoco più forze dell’ordine, più ronde, più telecamere, più leggi: più forza e più ferocia, insomma. Si spara più facilmente e si rivendica il diritto di farlo.

Insomma è tutta la società che peggiora e non solo una casa, un quartiere, un paese. E poi, anche se, con una dose di ferocia in più, riesco ad avere un po’ di tranquillità sociale in più, questa, in ogni caso, piove dall’alto. E così diventiamo tutti un po’  più bambini. Invece di costruirci noi ciò che fa la nostra pace, chiediamo che siano gli altri a darcela.

Ci pare che, anche di fronte a queste urgenze, bisogna continuare ad essere testardamente controcorrente. E ripetere, ancora una volta, che dovremmo essere noi a fare il poco possibile, piuttosto che aspettare da altri il molto impossibile.

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