Papa Francesco: la pietà non è pietismo, ma mettersi a servizio degli altri

«La pietà non è pietismo». A spiegarlo è stato il Papa, che nella catechesi dell’udienza generale di oggi si è soffermato sul dono della pietà, che viene spesso «frainteso» e che invece «tocca nel cuore la nostra identità e la nostra vita». «Alcuni pensano che la pietà è chiudere gli occhi, fare la faccia ‘a immaginetta’, far finta di essere come un santo», ha detto il Papa citando un proverbio in piemontese. «Questo non è il dono della pietà», ha commentato, spiegando che pietà è essere «capaci di gioire con chi è nella gioia, di piangere con chi piange, di stare vicini a chi è solo o angosciato, di correggere chi è nell’errore, di consolare chi è afflitto, di accogliere e soccorrere chi è nel bisogno». «Se il dono della pietà ci fa crescere nella relazione e nella comunione con Dio e ci porta a vivere come suoi figli – ha assicurato il Papa – nello stesso tempo ci aiuta a riversare questo amore anche sugli altri e a riconoscerli come fratelli». «E allora sì che saremo mossi da sentimenti di pietà, non di pietismo, nei confronti di chi ci sta accanto e di coloro che incontriamo ogni giorno», ha puntualizzato il Santo Padre.

«C’è un rapporto molto stretto tra il dono della pietà e la mitezza». Ad assicurarlo, a braccio, è stato il Papa, che parlando di questo dono dello Spirito Santo, al centro dell’udienza di oggi, ha osservato – sempre fuori testo – che «il dono della pietà ci fa miti, tranquilli, pazienti, in pace con Dio e al servizio con mitezza degli altri». «Chiediamo al Signore – l’invito di Francesco – che il dono del suo Spirito possa vincere il nostro timore, le nostre incertezze, anche il nostro spirito inquieto, impaziente, e possa renderci testimoni gioiosi di Dio e del suo amore». «Con la mitezza e anche col sorriso, che sempre lo Spirito Santo ci dà», ha concluso il Papa sempre fuori testo.

«Cari giovani, siate coraggiosi!». È l’invito rivolto oggi dal Papa ai giovani polacchi, che in questi giorni si radunano a Lednica, alle fonti battesimali della Polonia, «per rinnovare la loro adesione a Cristo e alla Chiesa». «San Giovanni Paolo II, che diciotto anni fa ha iniziato con voi il cammino di Lednica – l’auspicio di Francesco – vi guidi e ottenga per voi tutte le grazie necessarie affinché la vostra giovane vita sia piena e generosa». Oltre a san Giovanni Paolo II, il Papa ha citato anche Papa Roncalli al termine dell’udienza di oggi. Salutando infatti, i fedeli di lingua italiana, si è rivolto in particolare ai pellegrini della diocesi di Como, guidati dal vescovo mons. Coletti, e a quelli di Bergamo, «venuti a rendere grazie a Dio per san Giovanni XXIII». Infine, un «pensiero speciale» in preparazione alla Pentecoste: «Cari giovani – ha detto – vi invito a dare spazio all’iniziativa dello Spirito di Dio nella vostra vita; cari malati, lo Spirito Santo vi conceda in abbondanza i doni della fortezza e della pietà; e voi, cari sposi novelli, particolarmente i partecipanti al convegno promosso dal Movimento dei Focolari, invocatelo spesso nella vostra vita coniugale».