La pulce nell’orecchio/Atalanta-Juve 0-3. Si arranca

Foto: Tevez, l’implacabile castigatore

A Bergamo Juventus batte Atalanta 3-0 (1-0). Sull’1-0, l’Atalanta ha fallito con Denis un rigore (parato da Buffon). A parità ristabilita a mezz’ora abbondante dal 90′, nessuno può dire come sarebbe andata a finire, è vero. Ma l’episodio non basta per autorizzare recriminazioni attendibili.

Il risultato finale fotografa, secondo quanto s’è visto sul campo, la differenza fra le due formazioni. Il punteggio magari poteva limitarsi a un paio di gol di scarto, riconoscendo la buona volontà dei padroni di casa, che, se non altro, c’hanno provato. Una volta assunta la decisione d’accelerare, verso la metà del primo tempo, la Juventus ha impiegato cinque minuti per andare in vantaggio. Le sovrapposizioni d’Evra, difficoltosamente contrastato da Estigarribia con Zappacosta costretto ad accentrarsi per raddoppiare sull’imprendibile Tevez, sono state letali sicché proprio Tevez al 35′ ha colpito. Dopo l’intervallo, Colantuono ha messo Molina per Estigarribia. Mossa giusta, visto che è stato Molina a procurarsi il penalty. Tuttavia la Juve, scampato il pericolo, sul capovolgimento di fronte ha messo al sicuro la vittoria con un tiro ad effetto ancora di Tevez (papera di Sportiello). Gara logicamente finita. Poi Morata ha triplicato. Poco prima espulso Colantuono. Premessa alle due righe di commento.

La Juventus in sei partite ufficiali, Champions compresa, ha lo stratosferico parziale di 12-0 e pare perfino più temibile dello scorso anno, quando qualcosa ogni tanto pur concedeva. Però la prestazione dell’Atalanta non arriva alla sufficienza, come mercoledì scorso contro l’Inter. In entrambe le partite la squadra ha prodotto solo qualche tiro da fuori, senza mai riuscire ad entrare nell’area avversaria con un minimo di pericolosità. Solo Molina, nell’azione del rigore e successivamente con una conclusione alta da buona posizione, s’è fatto vivo a tu per tu o quasi col portiere. Se Gomez o Benalouane tentano la fortuna da trenta metri, forse significa che la manovra fatica a svilupparsi. Strano, in quanto la condizione fisica sembra buona, ottima anzi in qualche elemento. Osservazione generale, questa, comunque da verificare nelle prossime assai più abbordabili gare (Samp, Parma, Udinese).

I numeri di questo inizio di campionato penalizzano i nerazzurri. Quattro punti in 5 partite, solo due gol realizzati e per di più entrambi a Cagliari, il che significa zero per ben quattro volte (tutte le altre), due sconfitte su tre in casa. E i numeri, appunto, quelli sono, al di là del valore degli avversari incontrati. Perciò anche il cartellino rosso a Colantuono non aiuta. Comprensibile che sbagliare il rigore del pari contro la Juventus sia enormemente scocciato al tecnico, già richiamato dell’arbitro nel primo tempo. Ma da parte del generale è proprio questo il momento di frenare la lingua e di calmare i nervi. Altrimenti il proprio nervosismo rischia di contagiare la truppa.