«Adriano Olivetti. Il sogno possibile» in scena a Villa d’Almé

«Il 27 febbraio 1960 muore Adriano Olivetti. E questa sembra essere la fine di un sogno. Ma che cos’era questo sogno? Era l’idea che si potessero conciliare mani e spirito, società e cultura, economia e arte, e che a questa comprensione potesse essere dato il nome di fabbrica». È passato più di mezzo secolo dalla sua morte, eppure oggi il pensiero di Adriano Olivetti resta attuale. Anzi, lo diventa ancor di più in questo momento di profonda crisi, in cui sembra che le conquista fatte negli ultimi 50 anni in ambito sociale e di umanizzazione del lavoro stiano venendo meno.
Tra le “tracce di speranza” verso le quali tende l’edizione 2014 di Molte fedi sotto lo stesso cielo c’è il sogno di uno dei più grandi imprenditori della storia italiana. Questa sera alle 20.45, al Teatro Serassi di Villa d’Almè (via Locatelli Milesi 16), va in scena il primo spettacolo della sezione Teatro dello Spirito.
Sul palco saliranno tre donne, Laura Curino, Mariella Fabbris e Lucilla Giagnoni con «Adriano Olivetti. Il sogno possibile» per la regia di Gabriele Vacis. Lo spettacolo è dedicato ad un uomo che ha saputo inventare un nuovo modo, più umano, di fare azienda in Italia. Ingresso euro 12, studenti e card euro 10. La sezione teatrale della rassegna continua poi sabato 15 novembre, al Teatro don Bosco di Albano Sant’Alessandro, con “Un bès – Antonio Ligabue” di Mario Perrotta. Lo spettacolo porta in scena la vita travagliata del pittore italiano. Per informazioni e prenotazioni: www.moltefedisottolostessocielo.it. Contatti: 035.210284, moltefedi@aclibergamo.it