Torino – Atalanta 0-0. Missione compiuta. Senza particolari entusiasmi

Torino e Atalanta 0-0. Amando il paradosso, si direbbe che l’Atalanta, almeno fino al 30′, ha inventato un nuovo modulo. Una specie di 9-1-0, col solo Denis sulla tre quarti, ma nella propria metà campo, e tutti gli altri, compreso l’aspirante attaccante Boakye, asserragliati dentro l’area. Tattica comunque che ha dato ragione allo stratega, mister Colantuono, che aveva apertamente preannunciato di volere una prestazione pratica, senza fronzoli né poesia. E, se nel finale il forcing dei padroni di casa non si fosse fatto più assillante, quasi quasi il risultato finale poteva dirsi equo, in base alle palle-gol (1-1, prima della paratona in extremis del solito Sportiello).

Il pericolo maggiore infatti i nerazzurri l’hanno corso durante il recupero, su punizione di Farnerud. In precedenza, la gran mole di lavoro dei granata aveva prodotto solo un’occasione di Moretti, controbilanciata tuttavia da un gran colpo di testa di Stendardo. Missione compiuta, dunque. I numeri della gara registrano pure cinque ammoniti di sponda atalantina (Drame’, Stendardo, Migliaccio, Baselli e Carmona) e nessuno per il Toro. Quanto basta insomma per autorizzare la tifoseria granata ad accusare di difensivismo a oltranza (il vecchio catenaccio) e di comportamento ostruzionistico la banda Colantuono.

Che però qualche timido segnale di miglioramento ha pur lasciato intravvedere nella seconda parte della gara. Puntate sulle palle inattive le poche speranze d’andare a segno, in queste circostanze tutta la squadra, guidata da uno Stendardo in ottima condizione, ha accompagnato convintamente l’azione. La manovra comunque è leggermente migliorata anche in seguito ad uno scambio di posizione fra Baselli e Migliaccio, il primo preposto definitivamente alla regia. Negli ultimi minuti invece – dentro Bianchi, Raimondi e Del Grosso per Denis, Zappacosta e Drame’ – sono venute meno le forze. Boakye, a furia d’inseguire chiunque, ha finito con i crampi. Venendo ai giudizi, prestazione sufficiente, in generale. Contenimento inflessibile e ordinato (cioè un po’ con le buone, un po’ con le cattive). A livello di singoli, oltre a Stendardo e a Sportiello, i migliori Baselli e Migliaccio, senza che nessuno abbia demeritato.