Il sindaco di Roma e i disastri in Liguria. Grandi accuse e grandi ambiguità

Giorni di grandi passioni. Per la verità tutti i giorni hanno le loro passioni, più o meno grandi. Ma i giorni che stiamo vivendo sembrano più caldi del solito. A Roma il sindaco Marino è sotto tiro. Per chi osserva da fuori non si capisce bene per che cosa. C’è la faccenda di Tor Sapienza e la ribellione degli abitanti del quartiere contro gli immigrati. Ma la contestazione più testarda è quella delle multe non pagate per la famosa Panda rossa. Marino ha detto che non avrebbe dovuto pagare. La forza delle accuse è tale, però, che Marino viene accusato a prescindere. Poi ci sono le innumerevoli accuse per le alluvioni, soprattutto in Liguria. Stando a quello che si sente sono tutti colpevoli: il comune, la Regione, il governo.

TUTTA LA COLPA DA UNA PARTE

In tutto questo scontrarsi viene abbastanza spontaneo pensare che è un po’ sospetto questo manicheismo della colpa e dell’innocenza. Strano che a Roma tutti la danno addosso a Marino per posteggi irregolari. Perché i Romani sono tutti scrupolosamente osservanti circa parcheggi e posteggi, tutti pagano prontamente le multe, tutti pagano i biglietti sui tram, nessuno passa con il giallo? Manco se fossimo a Helsinki. La verità è che i Romani sono, nella migliore delle ipotesi, come il loro sindaco o, forse, peggio di lui. Solo che darla addosso al sindaco significa procurarsi un’innocenza a buon mercato. Vedi alla voce “capro espiatorio”. Certo, non significa che Marino non sia colpevole, significa soltanto che è un colossale inganno pensare che sia l’unico colpevole. E poi come spiegare questa straordinaria passione nell’accusare? Tutta e soltanto passione per la giustizia? Difficile, molto difficile.

I DISASTRI DEL CATTIVO TEMPO E LA RICERCA DEL COLPEVOLE

Cosi in molti dei disastri successi in Liguria. Non tutti, certo, perché la maggior parte sono frutto soltanto dell’incuria e della mancata cura dell’ambiente. Ma adesso la colpa e tutta di comune, regione e governo, colpevoli, comuni, regione e governo, di avere concesso licenze edilizie. Ma i cittadini che hanno chiesto le licenze edilizie? Non ci regge il cuore a ricordare queste “colpe” mentre l’acqua gli ha rovinato tutto. Ma temo che, almeno in alcuni casi, quelli che adesso protestano perché sono state concesse licenze edilizie folli, ieri protestavano perché non venivano concesse.
Diciamolo in altri termini. Nei grandi dibattiti di questi giorni, dove finisce la passione per la giustizia e dove comincia un banale gioco dello scaricabarile? La morale sociale o è, almeno tendenzialmente, di tutti o non è.