La pulce nell’orecchio/Atalanta – Sampdoria 1-2. Ed è la quarta sconfitta consecutiva

Foto: Stefano Okaka ha segnato contro l’Atalanta

A Bergamo Sampdoria batte Atalanta 2-1 (0-1). L’Atalanta ha perduto inopinatamente una gara che pareva filare liscia come l’olio. Nell’intervallo si chiacchierava più della sorridente classifica, anche per via della sconfitta casalinga del Cagliari, avversario diretto, all’ora di pranzo, che del secondo tempo. I nerazzurri del resto erano andati abbastanza presto in vantaggio col solito arrembante Stendardo, mentre la Sampdoria sembrava distratta. Invece i genovesi – forse strigliati dal loro tecnico, Mihajlovic – hanno cambiato improvvisamente marcia. E il sorpasso è stato conseguenziale. Che poi, dopo il bel pareggio di Muriel, abbia contribuito al gol decisivo di Okaka una “papera” di Sportiello conta molto poco. I blucerchiati avrebbero potuto segnare in altre occasioni. Anche l’Atalanta, veramente, con Denis (subentrato a Pinilla). Ma il non abbastanza angolato tiro dell’argentino non ha sorpreso il portiere ospite. Il conto la squadra di Colantuono avrebbe dovuto chiuderlo nel primo tempo, in base a una supremazia abbastanza netta.

Paradossalmente l’allenatore atalantino, solitamente attentissimo agli equilibri della sua formazione, stavolta ha perduto per non essere stato abbastanza difensivista. Chi la vuol cotta, chi la vuol cruda, insomma. Fatto sta, tuttavia, che la difesa è stata presa d’infilata a causa di una carente protezione da parte del centrocampo. Ciò è avvenuto perché i due esterni Emanuelson e Gomez, pur autori complessivamente di una prova positiva, non riuscivano più a garantire le stesse chiusure disinvolte d’inizio gara. Il tecnico è corso ai ripari disegnando un 4-3-3 con Baselli, partito dietro l’unica punta Pinilla, più basso. Ma non è bastato. Ora si tratta di capire se è stata irresistibile l’accelerazione della Sampdoria oppure se, oltre all’aspetto tattico, la squadra è drasticamente calata dal lato atletico.

Anche se la prestazione non è tutta da buttare, resta una sconfitta pesante, la quarta consecutiva. Si ha l’impressione di una certa confusione generale. Può darsi che sull’anomala gestione della gara abbia influito proprio il risultato di Cagliari. Forse per non farsi condizionare si è cercata la vittoria a tutti i costi (introducendo nel finale anche Boakye, al posto di Baselli), quando, classifica alla mano, il pari sarebbe andato bene. Tuttavia, a girone di ritorno ormai inoltrato, troppi giocatori entrano ed escono di formazione, lasciando immaginare che in panchina le idee non siano poi così chiare. Masiello riserva, per esempio, ha destato meraviglia, date le sue recenti prestazioni positive.