La pulce nell’orecchio/Atalanta – Udinese 0 – 0. Qualcosa si vede. Poco

Foto: Luca Cigarini

Atalanta e Udinese 0-0. Qual è il colmo per una squadra che ha cambiato l’allenatore perché troppo difensivista? Fare due 0-0, come accaduto all’Atalanta a Parma e – ora – in casa con l’Udinese. La si butta sullo scherzo, ma pure questa gara non è andata troppo bene. Stesso copione dell’ultima interna, perduta con la Sampdoria. Buon primo tempo e vistoso calo nella ripresa. Un punto invece che zero, stavolta, perché i friulani – che nel finale non hanno sfruttato la superiorità numerica determinata dell’espulsione di Carmona – sono un po’ meno forti e forse anche motivati rispetto ai genovesi. Affrontando subito un tema di fondo, sembra a questo punto confermato il sospetto che la squadra non stia affatto bene dal punto di vista della condizione fisica. Un bel guaio, a metà marzo, che chiamerebbe in causa la preparazione prestagionale.

Appena arrivato in panchina, Reja sta constatando la situazione e dev’essersi accorto di qualche problema imprevisto. All’esordio in casa, ha infatti schierato una formazione per lui inusuale, con una difesa a tre (Biava-Stendardo-Cherubin) e due esterni difensori come Masiello e Dramé in aiuto ai centrocampisti Cigarini e Carmona. E davanti una specie di tridente, con Denis punta centrale e Moralez e Gomez larghi. Il tecnico sta cercando un equilibrio che gli consenta d’impiegare almeno due o tre giocatori liberi da compiti di contenimento. Fino all’intervallo il progetto ha avuto un senso, in quanto Denis è stato finalmente raggiunto da qualche pallone e Cigarini s’è fatto a sua volta vedere in zona tiro, al pari di Dramé.

Non sarà questo il modulo prediletto da Reja, tuttavia – finché le gambe hanno retto – il processo di cambio di mentalità avviato dalla nuova gestione qualcosa di positivo ha prodotto. Non proprio palle gol clamorose, ma insomma qualche buona azione – con lo zampino dei due fantasisti argentini Moralez e Gomez – s’è pur vista. L’Udinese ha preso un palo, d’accordo, ma per la retroguardia atalantina il grosso pericolo corso si può archiviare come il classico incidente di percorso.

Nella ripresa, fine delle trasmissioni. S’è cercato di scuotere la squadra, cambiando prima Moralez – al rientro e dunque  stanco – con Emanuelson, per tentare l’uno contro uno in fascia, ma senza grandi risultati mancando la benzina nel serbatoio. Scaloni ha dovuto sostituire l’acciaccato Biava e forse sarebbe entrato pure Pinilla per dare l’assalto a Fort Apache, se Carmona non fosse stato buttato fuori per un fallo da dietro. Dentro Migliaccio. L’Udinese se n’è stata buona buona, senz’approfittarne.

Prestazione, in definitiva, da considerare interlocutoria. Reja del resto ha detto che spera di schierare la sua vera squadra dopo la sosta in programma a fine mese. La prossima partita, a Napoli, sarà probabilmente piuttosto avventurosa.