L’aereo precipitato in Provenza. La “Los Angeles” del cielo e gli angeli che perdono le ali

Foto: il luogo del disastro aereo del 24 marzo

L’applicazione si chiama flight radar 24. È una applicazione curiosa e riguarda gli aerei. L’avevo scaricata un po’ di tempo fa, l’avevo messa da parte e dimenticata. Non la vedevo da settimane. L’ho rivista quando è arrivata la notizia del disastro aereo del volo  A-320 della Lufthansa, schiantatosi sulle montagne della Provenza. L’applicazione mostra sulla carta geografica della terra tutti gli aerei in volo nel momento la si lancia. Cliccate su una delle piccole icone di aereo, l’applicazione apre una finestra che vi dice che si tratta del volo NAX6UA della Norvegian che sta volando da Alicante a Helsinki. In questo momento sta sorvolando il Trentino Alto Adige. Quell’altro è il volo TK1919 che sta volando sopra Palazzolo sull’Oglio: è partito da Istanbul diretto a Ginevra. Quell’altro ancora è un volo Ryanair e sta volando da Barcellona a Vilnius. E così via.

Lo spettacolo diventa impressionante se si rimpicciolisce la scala della carta geografica fino ad abbracciare in una sola veduta l’Europa intera. Il nostro continente è come assediato da un nugolo di insetti: sono le molte centinaia – forse migliaia – di aerei che stanno volando in questo momento. In alcune zone gli aerei si mettono in fila uno dietro l’altro: sono evidentemente le grandi “autostrade del cielo”. Gli “insetti” si diradano se si va in Africa o in America Latina, diventano fittissimi sull’America del Nord.

Nel guardare l’applicazione, mi è venuta in mente un’osservazione molto semplice. Se si moltiplica un numero base di passeggeri per le migliaia di aerei in volo si deve pensare che, in ogni istante, esiste una città “in aria”, composta di alcuni milioni di abitanti. È una città molto dinamica, in eterno movimento. Lassù avviene, nel giro di un giorno, quello che nella città terrene avviene nel giro di decenni: un profondo ricambio di abitanti. Quella città ha una sua lingua ufficiale, l’inglese, un tipo di cibo standard discretamente simile dappertutto, abitudini e regole comuni.

La Los Angeles della California si chiamava, in origine, El Pueblo di Nuestra Senora de los Angeles de Porciuncula de Asis: il villaggio di Santa Maria degli Angeli della Porziuncola di Assisi. Quello che dice il nome della grande città californiana è diventato oggi realtà: esiste una modernissima città degli Angeli.

L’incidente avviene quando i cittadini angelici non riescono più a volare e invece di passare dal cielo alla terra vi si schiantano contro. In Provenza c’erano angeli giovani, c’erano angioletti appena nati e forse anche angeli che dovevano ancora nascere. La Los Angeles del cielo non ha avuto tempo di fermarsi per guardare a questi concittadini angelici che hanno perso improvvisamente le ali. Ci siamo  fermati noi, rimasti quaggiù, e ne siamo rimasti stupiti e impauriti. E ci siamo perfino dimenticati che si tratta di un solo aereo sulle molte migliaia in volo in quel momento. È bastato. Gli angeli che perdono le ali sono un spettacolo tristissimo e basta quel solo aereo per metterci tutti in angoscia.

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