Papa Francesco: la teoria gender è un passo indietro. Rimuovere le differenze non è la soluzione

“Uomo e donna sono a immagine e somiglianza di Dio”: “Non solo l’uomo preso a sé è immagine di Dio, non solo la donna presa a sé è immagine di Dio, ma anche l’uomo e la donna, come coppia, sono immagine di Dio”. Lo ha detto il Papa, che ha dedicato la catechesi di oggi “a un aspetto centrale del tema della famiglia: quello del grande dono che Dio ha fatto all’umanità con la creazione dell’uomo e della donna e con il sacramento del matrimonio”. “Questa catechesi e la prossima – ha annunciato Francesco – riguardano la differenza e la complementarità tra l’uomo e la donna, le due che seguiranno saranno sul matrimonio”. Citando la Genesi, il Papa ha ricordato che nel primo racconto della creazione “Dio, dopo aver creato l’universo e tutti gli esseri viventi, creò il capolavoro, ossia l’essere umano, che fece a propria immagine: ‘A immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò’”. “Come tutti sappiamo – ha ricordato il Papa – la differenza sessuale è presente in tante forme di vita, nella lunga scala dei viventi. Ma solo nell’uomo e nella donna essa porta in sé l’immagine e la somiglianza di Dio: il testo biblico lo ripete per ben tre volte in due versetti”. “La differenza tra uomo e donna – ha ammonito il Papa – non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre ad immagine e somiglianza di Dio”.
“L’esperienza ce lo insegna: per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza generale di oggi ha ammonito: “Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze”. “Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda”, ha affermato Francesco: “Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione – nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede – i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”.
“La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l’arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo”. È l’analisi del Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi si è chiesto “se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa”. “Sì, rischiamo di fare un passo indietro”, il monito del Papa, secondo il quale “la rimozione della differenza è il problema, non la soluzione”. “Per risolvere i loro problemi di relazione, l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più”, il consiglio di Francesco: “Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l’unione matrimoniale e familiare per tutta la vita”.
“Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, e lo è per tutti, non solo per i credenti”. Lo ha affermato il Papa, che a questo proposito nella catechesi dell’udienza generale di oggi ha lanciato un appello: “Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta”.
“Mi chiedo se la crisi di fiducia collettiva in Dio, che ci fa tanto male, ci fa ammalare di rassegnazione all’incredulità e al cinismo, non sia anche connessa alla crisi dell’alleanza tra uomo e donna”. Sono le parole del Papa, che al termine della catechesi odierna è tornato sul tema dell’uomo e della donna creati a immagine e somiglianza di Dio per ricordare che “il racconto biblico, con il grande affresco simbolico sul paradiso terrestre e il peccato originale, ci dice proprio che la comunione con Dio si riflette nella comunione della coppia umana e la perdita della fiducia nel Padre celeste genera divisione e conflitto tra uomo e donna”. Di qui “la grande responsabilità della Chiesa, di tutti i credenti, e anzitutto delle famiglie credenti, per riscoprire la bellezza del disegno creatore che inscrive l’immagine di Dio anche nell’alleanza tra l’uomo e la donna”. “La terra si riempie di armonia e di fiducia quando l’alleanza tra l’uomo e la donna è vissuta nel bene”, ha assicurato Francesco: “E se l’uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano. Gesù ci incoraggia esplicitamente alla testimonianza di questa bellezza, come vedremo meglio nella prossima catechesi”.
“Dio creò l’uomo, maschio e femmina, a sua immagine, dando a entrambi la stessa dignità e uguaglianza: lavoriamo, nella Chiesa e nella società, affinché tale uguaglianza venga rispettata, evitando ogni forma di sopruso o di ingiustizia, in particolare contro le donne”. È il saluto del Papa ai fedeli di lingua araba presenti all’udienza, in particolare quelli provenienti dal Libano e dal Medio Oriente. Salutando i pellegrini polacchi, Francesco si è rivolto invece in modo particolare a “tutti gli sposi”: “Insieme a voi – ha detto – rendo grazie a Dio per la gioia e la pace delle coppie felici”. “Sappiamo tuttavia quante sono le famiglie e i coniugi provati dalle crisi e dalle divisioni”, ha proseguito il Papa, auspicando che “riscoprano la forza unificante dell’alleanza sacramentale e ricostruiscano la reciproca fiducia nel perdono e nella riconciliazione”.