Caritas: «Dalla strada alla casa». Un “incubatore” di talenti per ricominciare a vivere

Questa settimana, in occasione della festa per i 40 anni, il dossier apre uno sguardo su alcune attività della Caritas di Bergamo che ne catturano lo spirito di vicinanza ai poveri e alle situazioni di difficoltà e di stimolo alla formazione alla carità. E’ un primo e rapido sguardo, che abbraccia un progetto diocesano, lo spettacolo offerto per il 40° anniversario, l’esperienza di un gruppo parrocchiale, alcune voci dei volontari. Altri approfondimenti in arrivo. 

“Dalla strada alla casa” è un titolo che dice già molto, per un progetto forte della Caritas diocesana: quello che accompagna persone che per motivi diversi hanno subito “una battuta d’arresto” a incominciare una nuova vita mettendo a disposizione una casa e un percorso per reinserirsi nella società.
Una specie di “incubatore” per far crescere i talenti anche lì dove nessuno ancora riesce a vederli: “Ma ci sono – spiega Elena Frattini, operatrice Caritas che si occupa dalla nascita di questo progetto – anche in queste persone molte qualità che bisogna sostenere e far emergere”. C’è chi è caduto nella spirale delle dipendenze (non solo da alcol o sostanze stupefacenti, ma anche affettive e relazionali), chi per una serie di condizioni avverse si è ritrovato a vivere per strada, chi ha subito violenza, chi esce dal carcere. “Oggi – sottolinea Elena – mi capita di dover accompagnare non solo persone sole ma anche famiglie con bambini”. Il progetto è nato nel 2002 e può contare sulla disponibilità di alcuni appartamenti dell’associazione Diakonia, del Comune, di comunità e famiglie religiose.

I destinatari sono persone che vengono segnalate – chiarisce Elena – dai servizi sociali e che hanno già compiuto una parte del cammino. Alcune di loro hanno provato sulla loro pelle l’esperienza della vita di strada e sono state poi accolte da comunità che offrono ospitalità e recupero come il Nuovo Albergo Popolare. In comune, comunque, chi passa “Dalla strada alla casa” ha il bisogno di avere qualcuno accanto, di mettersi alla prova potendo contare su una guida sicura, per poter poi continuare con le proprie gambe.

Com’è nello stile della Caritas, l’assistenza che viene assicurata dal progetto è temporanea: sei mesi, prorogabili per altri sei. “La crisi, però – osserva Elena – ha allungato i tempi. Da un lato il periodo effettivo di aiuto dipende dalle difficoltà delle persone e dalle loro necessità, dall’altro negli ultimi anni è diventato più complicato, per tutti, trovare lavoro, e questo rende più difficile conquistare una piena autonomia. Non si può abbandonare a se stessa una persona se non è in grado di mantenersi da sola”.

Quando poi tra le persone da aiutare ci sono dei bambini, il compito diventa ancora più delicato, e abbraccia necessità e competenze diverse: a volte per esempio viene chiesto anche l’aiuto di famiglie affidatarie. Gli appartamenti sono sparsi in diverse zone di città e provincia, da Almenno a Torre Boldon e fino ad Alzano Lombardo. Ai nuclei familiari viene normalmente assegnato un intero appartamento, in altri casi uno spazio viene condiviso da due o tre persone, che si dividono i compiti della gestione quotidiana dell’appartamento. A tutti ogni mese è richiesto un contributo, anche piccolo: anche questo è un passo verso una completa indipendenza. “Sono piccoli gesti, poi cerchiamo di andare insieme a fare la spesa, di valutare come è meglio gestire le risorse disponibili. Qualcuno ce la fa da subito bene, per altri è una grossa fatica”.

Intorno alle persone affidate al progetto la Caritas cerca di far nascere una rete, creando legami con il territorio, le parrocchie, le biblioteche, contesti che possano a aiutare a guardare al futuro, e non al passato. E’ una paziente tessitura di relazioni, che però col tempo dà frutto. La prima chiave, rivela Elena, è ascoltare, e ricomporre pian piano gli equilibri: quello relazionale e quello economico. Se questi ci sono, le persone ritrovano sicurezza e fiducia, e ripartono, con un paio di ali nuove di zecca. E’ come nascere di nuovo.