Nicol Perquis: «Le piccole imprese sono centri di eccellenza. Hanno una marcia in più»

La storia della Perquis, piccola impresa di Canonica d’Adda che si occupa di minuterie di precisione, è arrivata alla terza generazione. Nicol Perquis ci è entrata cinque anni fa, a ventisei anni: «Ho sempre desiderato questo: fare parte dell’attività di famiglia, e ho orientato i miei studi in modo da poterci riuscire al meglio». Prima il diploma all’istituto tecnico commerciale, poi la laurea in Economia e commercio.
«Ha iniziato mio nonno – racconta Nicol -, i miei genitori hanno proseguito, e così anche per me e mio fratello è stato fin dall’inizio importante dare continuità a questo percorso. Ora siamo entrambi soci dell’attività insieme con mia madre, e abbiamo otto dipendenti. Ci sono state trasmesse l’importanza del lavoro e del rispetto della parola data con i dipendenti, con i clienti, con i fornitori, con tutti. Ci sono stati tramandati quindi contemporaneamente valori personali e professionali».

Dal 1960 la Perquis produce minuteria metallica di precisione: «Nel tempo la produzione e la gestione dell’azienda sono cambiate. C’è sempre stata una grande attenzione all’innovazione tecnologica, di pensiero e di mercati, e abbiamo cercato di diversificare al massimo l’offerta. Da 4 anni abbiamo avviato anche un rapporto di collaborazione costante con aziende estere, seguendo attivamente l’andamento del mercato. Una scelta necessaria, altrimenti è impossibile sopravvivere».

In azienda Nicol si occupa della parte commerciale e della gestione della programmazione del lavoro, delle commesse e di tutto ciò che riguarda i clienti: «Mi piace molto questo lavoro e non farei cambio con nient’altro».

Alle competenze tradizionali i giovani dell’azienda hanno aggiunto il loro tocco personale: «Abbiamo molto da imparare dai dipendenti che sono con noi da tanto tempo, ma allo stesso tempo dobbiamo stare attenti alle nuove tecnologie e ai mutamenti del sistema. Siamo entrati nel mondo del lavoro in un momento di forti cambiamenti e forse questo è stato un vantaggio: abbiamo imparato subito ad affrontare le situazioni che si presentavano, ad essere flessibili. Oggi si lavora su tempi molto veloci, bisogna fare fronte alle urgenze. Una volta si instauravano con i clienti rapporti più lunghi e non soggetti ai mutamenti del mercato. Adesso la programmazione è più difficile, i ritmi sono diversi».

Sono stati proprio gli anni della crisi: «Posso dire che per noi è stata, almeno in parte, un’opportunità. All’inizio ci ha spaventato che alcuni clienti storici si spostassero all’estero o riducessero gli ordinativi, poi questo è diventato un motivo per andare a cercare nuovi clienti, nuovi settori, nuovi mercati anche all’estero. Una spinta, insomma, verso un rinnovamento generale. Fortunatamente è andata bene».

La formazione professionale e le attività artigianali per Nicol sono una scelta vincente: «Certo, fin dalla formazione – sottolinea – perché è quello che serve alle imprese. Non tutti i laureati possono andare a fare i manager nelle multinazionali, è giusto che ci siano occasioni di formazione più mirata che diano sostanza al nostro tessuto imprenditoriale».

L’artigianato e le piccole imprese sono il cuore economico del nostro territorio: «E per realtà di questo tipo – conclude Nicol – può essere addirittura più facile trasformarsi in centri d’eccellenza: possono spingersi fuori dagli schemi più di un’azienda di grandi dimensioni, hanno insomma una marcia in più».

perquis