Altri Percorsi: un ritorno al futuro con il teatro di ricerca. Dalla Grande Guerra a Simone Weil

Altri Percorsi: la nuova stagione, presentata questa mattina al Teatro Donizetti, torna alle origini: il teatro di ricerca e i nuovi linguaggi. Nel cartellone ci sono sette spettacoli, due in più dell’anno scorso.
«Un ritorno al futuro», l’ha definito l’assessore alla Cultura del comune di Bergamo Nadia Ghisalberti. Fra i titoli in cartellone anche una prima nazionale, «Due donne che ballano» di Josep Maria Benet i Jornet, con la regia di Veronica Cruciani e sul palco due grandi attrici: Maria Paiato e Arianna Scommegna.
Questo spettacolo segna un ritorno a Bergamo del teatro come laboratorio: parallelamente ad esso si svolgerà infatti in città un seminario di drammaturgia con la regista, ed è sempre qui che l’azione scenica prenderà vita.
Alla presentazione è stato mostrato un assaggio, con un breve video: soltanto una prima lettura, ma di straordinaria intensità. Le protagoniste sono una donna anziana e una più giovane, la sua badante: le parole, come dice Maria Paiato, «sono asciutte, senza fronzoli, tutto è detto perché è necessario».
Due donne a confronto: sentimenti, vita, relazioni. Due solitudini. Due attrici che, osserva Maria Grazia Panigada, direttore artistico del Donizetti, «hanno vinto di tutto in questi anni» e una regista talentuosa. «Sono molto orgogliosa di questo progetto – ha sottolineato Arianna Scommegna -. Non è un esercizio di stile ma il percorso di tre persone che hanno una loro storia e cercano di creare uno spettacolo di qualità. Il teatro diventa il luogo dove canalizzare le energie e crescere. Parliamo di due donne molto sole, una più anziana e una più giovane. Sono cresciuta accanto a mia nonna, so cosa significa prendersi cura e c’è nella storia anche questo aspetto, anche in modo sorprendente, ribaltato».
Sei dei sette spettacoli andranno in scena al Teatro Sociale: «Abbiamo così voluto dare una nuova spinta a questo luogo – ha chiarito l’assessore Ghisalberti -, restituirgli una linea artistica, e aumentare la partecipazione a questa rassegna, incoraggiando in particolare la partecipazione dei giovani».
«Quest’anno – ha osservato Maria Grazia Panigada – ricorrono i 35 anni da quando la rassegna è stata avviata. Cuminetti la inventò nell’80-81, quando il teatro di ricerca si faceva negli scantinati. È da lui che ho imparato ad andare a vedere gli spettacoli per scegliere quelli più vicini al cuore, e condividerli così con il pubblico, frutto di una scelta fatta con passione».
Il primo spettacolo ad andare in scena, il 23 ottobre, è «Milite ignoto quindicidiciotto» di Mario Perrotta, tratto da «Avanti Sempre» di Nicola Maranesi e da «La grande guerra, i diari raccontano». Un progetto a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi per Gruppo editoriale L’Espresso e Archivio Diaristico Nazionale. «Le guerre non hanno colori – ha detto Mario Perrotta – sono tutte dello stesso segno. Valeva la pena di raccontare la Grande Guerra soprattutto ai giovani, che ne sanno poco o nulla. Penso al mio spettatore ideale che ha vent’anni. Mi interessava entrare nel dramma linguistico che fu la prima guerra mondiale per gli italiani, che forse solo allora si scoprirono tali per la prima volta. Fu la guerra a farci scoprire tanti pezzi di mondo che non conoscevamo. In trincea gli uomini non si capivano. Parlavano ognuno il suo dialetto regionale». Lo si vede nei loro diari, dove alcuni scrivono di aver rischiato di morire perché non comprendevano le parole del loro comandante. «Per scrivere questo spettacolo – prosegue Perrotta – ho preso tutti i dialetti e li ho mescolati.Per chi fa teatro è importante sperimentare. Per le cose preconfezionate che funzionano ci sono il cinema e la televisione». Il 24 e 25 novembre ecco «Due donne che ballano», e il 22 gennaio «Iliade» da Omero, del Teatro del Carretto, nell’adattamento e regia di Maria Grazia Cipriani. L’8 aprile, all’auditorium di Piazza della Libertà (è l’unico caso, per uno spettacolo che ha bisogno di uno spazio più raccolto) c’è «La semplicità ingannata», di e con Marta Cuscunà, una storia al femminile che arriva da Udine: «Parla di alcune monache del ‘500 – racconta Maria Grazia Panigada – che si ribellano al potere maschile». È «una satira per attrice e pupazze sul lusso di esser donne». Dulcis in fundo, una vera e propria personale dedicata a César Brie, «che non è mai stato presente nelle rassegne al Donizetti e negli Altri percorsi». Regista, autore, attore con una storia straordinaria, fondatore in Bolivia della bellissima esperienza del Teatro de Los Andes, ha realizzato spettacoli che restano nella storia del teatro. Ora vive tra l’Italia e l’Argentina. Al Teatro Sociale presenta il 19 febbraio «La volontà. Frammenti per Simone Weil», spettacolo che si concentra su una figura straordinaria di «operaia, sindacalista, insegnante, scrittrice, storica, poetessa, drammaturga, combattente, filosofa, contadina. Morì di stenti, in esilio. Si occupava degli uomini e dimenticava se stessa». Intorno a questo spettacolo nasceranno due percorsi di approfondimento rivolti ai giovani condotti in collaborazione con l’università e con il Centro La Porta. Il regista sarà a Bergamo per incontrare il pubblico. Secondo appuntamento con César Brie il 23 marzo, con «Ero», dalla storia della sua infanzia e delle persone che ha incontrato, che, commenta Maria Grazia Panigada «ci restituiscono un quadro di umanità in cui ognuno può trovare dei pezzi che gli appartengono». E infine «La mite», storia di una coppia, di un dialogo, di una relazione finita male: freddo e severo lui, buona e mite lei. Lui, disperato, cerca di capire perché lei si è uccisa. Uno spettacolo tratto dal racconto intenso di Fedor Dostoevskij.

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Una foto di scena dell’Iliade del teatro del Carretto. Nella foto di apertura del post Mario Perrotta.

BIGLIETTI E INFORMAZIONI

Informazioni sugli spettacoli: tel. 035.4160678 dal lunedì al venerdì ore 9-12 / 15-17. Informazioni di biglietteria: tel. 035.4160601/602/603; da martedì a sabato, ore 13-20; domenica ore 14-15:30 (solo nelle domeniche di spettacolo).
Acquisti online su vivaticket.it

Gli abbonamenti agli altri Percorsi si possono rinnovare già da ora e fino al 14 settembre 2015 (con il pagamento tramite modulo bancario). Il rinnovo alla biglietteria del Teatro Donizetti (piazza Cavour 15 – Bergamo) sarà possibile dal 22 al 24 settembre 2015. I nuovi abbonamenti saranno in vendita dal 25 settembre 2015. I singoli biglietti dal 29 settembre 2015. I carnet che propongono una scelta di spettacoli della Stagione di prosa e di Altri Percorsi, saranno in vendita dal 10 novembre 2015; hanno un costo da 50 a 125 euro.

Il costo degli abbonamenti alla Stagione di Prosa (esclusi i Carnet) va da un minimo di 62 euro a un massimo di 85 euro secondo varie formule e riduzioni fra cui: senior (+65 anni), giovani (fino a 27 anni), titolari di Family card, gruppi
di almeno 10 persone. I biglietti hanno un costo da 11 a 17 euro.

Per gli spettacoli al Teatro Sociale della rassegna Altri Percorsi, l’ATB, in collaborazione con il Teatro Donizetti, offre al pubblico un servizio di trasporto navetta gratuito, in partenza dal Teatro Donizetti con destinazione Città Alta
(località Colle Aperto) e ritorno. La Stagione di Prosa 2015 si realizza grazie al contributo del Comune di Bergamo, della Camera di Commercio di Bergamo e della Fondazione Credito Bergamasco.