Verso l’Avvento con il cuore pesante. Eppure: “Sentinella, quanto resta della notte?”

Foto: il monastero delle Clarisse di via Lunga, a Bergamo

Inizia l’Avvento. L’Avvento di quest’anno non pare proprio uguale a quello degli anni precedenti e i motivi che appesantiscono il cuore e rendono difficile l’attesa sono tanti. Sarei poi curiosa di sapere se fate qualcosa di speciale nel vostro monastero. Paola

Per se stesso l’Avvento è un tempo speciale, cara Paola e, nella nostra fraternità, cercheremo di viverlo, passo, passo valorizzando le tappe proposte dalla liturgia, che, per i cristiani, è il percorso imprescindibile.

LE PAURE DI OGGI E IL MALE DI SEMPRE

Quanto ai motivi che, quest’anno, più di quelli precedenti, appesantiscono il cuore e rendono difficile l’attesa, vorrei evidenziare, che non sono peggiori di quelli passati. Se guardiamo un poco indietro e ripercorriamo le tappe storiche dell’umanità, ci accorgiamo che il male, in tutte le sue manifestazioni, ha sempre segnato di sangue il corso degli eventi, seminando ovunque dolore e morte. Esso, però, non è l’ultima parola! Dobbiamo crederlo fermamente, per continuare a lottare affinché il bene vinca e si diffonda ovunque.

SPERARE NONOSTANTE

All’interrogativo di Qoelet: “C’è forse qualcosa di nuovo sotto il sole?” oso rispondere: “Sì! C’è veramente qualcosa di nuovo sotto il sole” e con l’Avvento noi cristiani lo proclamiamo con forza! In questo oggi, colmo di paura e di smarrimento, infatti, noi rendiamo presente ed efficace l’unica certezza che sostiene lo scorrere del tempo: l’umanità non avanza verso la sua distruzione, come vorrebbe farci credere il comune buon senso, ma verso il suo compimento e la sua pienezza. I cieli nuovi e la terra nuova, che in questi ultimi giorni dell’anno liturgico noi contempliamo, non sono sogni destinati ad infrangersi con il sopraggiungere degli sconvolgimenti del male, ma realtà che illuminano e orientano il faticoso e, a volte doloroso, vivere quotidiano. Senza il tempo dell’Avvento, il nostro cammino di fede mancherebbe, perciò, di quella dimensione che dà senso al nostro pellegrinare.

Questo periodo è, quindi, il tempo della speranza, il momento più opportuno per levare il capo e guardare in alto poiché la nostra salvezza è più vicina di quanto possiamo immaginare e si chiama Gesù, Signore del tempo e della storia, Principio e Fine dell’universo, l’Alfa e l’Omega, che la solennità di Cristo Re dell’universo ci ha fatto cantare.

Tale cammino è medicina contro la disperazione, bussola che orienta il nostro andare, forza per portare ogni giorno la nostra croce, luce nel buio della guerra, pace che lenisce ogni nostro dolore, ecc. “Mentre infuria la tempesta getto l’ancora fino al trono di Dio: speranza viva, che è nel mio cuore” (S. Paolo Le-Bao-Tihn).

SENTINELLE CHE ATTENDONO L’AURORA

In questo contesto il compito dei credenti è quanto mai significativo: essi, infatti, sono chiamati, in virtù del battesimo, ad essere sentinelle che scrutano l’orizzonte per scorgere i segni dell’aurora e annunciarla al popolo: «Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?». La sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!» (Is.21, 11-12)”. La percezione di essere avvolti dall’oscurità dovrebbe, infatti, far sorgere in tutti il desiderio di ricercare i piccoli bagliori di quell’alba che annuncia il sorgere del Giorno nuovo e additarli con forza a coloro che sono nella valle. Il Giubileo della misericordia che caratterizza l’Avvento, ormai imminente, è, tuttavia, più di un debole bagliore. Esso, infatti, possiede la luminosità di un faro che dirada le tenebre che coprono l’umanità smarrita e sofferente, aiutandola a ritrovare la rotta sul mare della storia.

VENITE AL MONASTERO: I NOSTRI APPUNTAMENTI

In questo tempo così importante anche noi sorelle clarisse vogliamo offrire a quanti lo desiderano alcune opportunità che possono aiutare a riconoscere i segni di quell’aurora cantata dai profeti e ritrovare, guidati dalla Parola di Dio, quelle motivazioni solide per continuare a credere nella Luce; voglio menzionare, ad es. la celebrazione solenne dei primi vespri di ogni domenica di Avvento, alle ore 17,30 preceduti dal suggestivo e ricco rito del lucernario. Aiutate dalle antiche profezie e da alcuni simboli ci addentreremo, gradualmente, nel significato profondo cammino di Avvento; la vigilia della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, aurora di speranza, celebreremo un incontro di preghiera aperto a tutti coloro che lo desiderano.

La sera del 5 dicembre, inoltre, all’interno dell’anno giubilare, offriremo ai giovani, affamati di luce e ricercatori di senso, la possibilità di vivere un sabato sera alternativo: la proposta, che avrà altri momenti significativi durante l’anno, sarà un opportunità per vivere insieme nel respiro della preghiera, nell’ascolto della Parola, nella condivisione della cena e nella gioia della fraternità.

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