La Pasqua, il Risorto, la sua pace e le sue piaghe

Immagine: Caravaggio, Incredulità di san Tommaso (particolare)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore (Vedi Vangelo di Giovanni 20, 19-31. Per leggere i testi liturgici di domenica 12 aprile, seconda di Pasqua, clicca qui).

Maria Maddalena ha visto il Risorto, ha dato l’annuncio ai discepoli. Ma questo non basta. L’annuncio deve essere confermato dalla presenza del Risorto. Il vangelo non si limita a dire che Gesù entra dove si trovano i suoi amici, ma dice che si ferma in mezzo. Gesù è diventato il centro attorno al quale si costruisce la comunità, lui il Risorto, approdato a una vita totalmente nuova. Ma il Risosrto è lo stesso Gesù, che ha percorso le vie della Palestina, è l’uomo del Golgota, il crocifisso. Per questo la sua identità viene confermata dalle piaghe che i suoi sono invitati a toccare. In questo modo il presente del Risorto conferma il passato del crocifisso e, insieme, anticipa il futuro, quello dello Spirito, che lui, il Risorto, dona ai suoi. È lo Spirito che dà la vita, soprattutto a chi è soffocato dal peccato: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”, dice Gesù  ai suoi amici.

LA PACE

La parola “pace” domina da un capo all’altro il racconto. Quasi una fissa. Sembra che il Risorto voglia  far passare l’idea che, per incontrare lui e per toccarlo, bisogna accogliere la pace. La pace, nella bibbia è la sintesi dei beni che Dio avrebbe concesso agli uomini negli “ultimi tempi”, i tempi del Messia. Ora il Messia è arrivato e con lui arriva la pace. La pace è come segnata, sigillata quasi, dallo Spirito Santo e lo Spirito Santo è dato per togliere tutto ciò che turba e ostacola la pace: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”.

LA COMUNITÀ DEI DISCEPOLI

Ma per entrare in questo mondo nuovo dove regna la pace e dove lo Spirito è dato in abbondanza bisogna stare dentro la comunità dei discepoli. Se Tommaso perde la compagnia dei discepoli, a nulla gli servirebbe  toccare le piaghe del Risorto. Solo in quella comunità sta lo Spirito e solo lo Spirito permette il contatto vivo con il Risorto.

È lo stesso che permette anche a chi non ha visto e toccato di attingere alla vita della Pasqua. “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”

Siamo noi la sterminata folla dei credenti beati. Non abbiamo toccato e non abbiamo visto, ma abbiamo creduto. Ed è precisamente per questo che siamo beati.

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