Riconosciute le virtù eroiche di Maria Elisabetta Mazza, fondatrice dell’istituto delle Piccole apostole della scuola cristiana

Con un decreto datato 6 luglio 2017, promulgato durante un’udienza con il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, Papa Francesco ha riconosciuto le «virtù eroiche» della Serva di Dio Maria Elisabetta Mazza, fondatrice dell’istituto delle Piccole apostole della scuola cristiana, che hanno la casa madre in via Albricci, nei confini della parrocchia di Santa Lucia in città. Un successivo decreto consentirà di chiamarla e invocarla con il titolo di «Venerabile». È un passo importante nel cammino di beatificazione, che potrà essere proclamata soltanto da un miracolo, cioè una guarigione scientificamente inspiegabile. Un cammino avviato il 9 maggio 1989 quando il vescovo Giulio Oggioni aprì il processo diocesano di beatificazione, poi chiuso il 4 dicembre 1992 dal vescovo Roberto Amadei, con l’inoltro a Roma di una poderosa documentazione sulla vita e opera della Serva di Dio. «Il decreto di Papa Francesco ci riempie di immensa gioia — sottolinea Liliana Cattaneo, superiora generale dell’istituto —.Il messaggio e il carisma della nostra Fondatrice sono di straordinaria attualità, soprattutto nel nostro oggi, caratterizzato da emergenza educativa».

Maria Elisabetta Mazza è stata definita una delle figure più significative della cultura cattolica italiana del Novecento. Per lei la scuola era un grande campo di apostolato in cui seminare i valori del Vangelo cominciando dalle giovani generazioni già dai banchi di scuola. E l’educazione era un affare di cuore, non soltanto di cultura. Maria Elisabetta Mazza, affettuosamente chiamata Bettina, nasce a Martinengo il 21 gennaio 1886. Rimasta prematuramente orfana della madre, trascorre tre anni nel monastero di San Benedetto e poi viene accolta in casa da una zia a Mornico al Serio. Conseguito il diploma di maestra, si impegna nell’associazionismo cattolico e nelle attività culturali, ma soprattutto nel mondo della scuola, in un’epoca in cui la donna era tutt’altro che protagonista nella vita sociale. In questo contesto, già nel 1919 concepisce i «Primi pensieri sulla formazione delle Piccole apostole della scuola cristiana», che sanciscono la prima tappa di un cammino che porterà, il 28 luglio 1925, alla costituzione del primo nucleo dell’istituto nell’attuale casa madre, riconosciuto come pia associazione il 25 luglio 1936 dal vescovo Adriano Bernareggi. Bettina si spegne il 29 agosto 1950 a Bergamo. Il 1° gennaio 1964 l’arcivescovo Clemente Gaddi riconosce l’associazione come congregazione religiosa di diritto diocesano. Pur essendo religiose, le componenti dell’istituto si vestono come le donne laiche. Nel 1986 le Piccole apostole sbarcano a Esmeraldas, in Ecuador, dove si impegnato nella scuola e nell’apostolato parrocchiale in una vasta parrocchia poverissima. Nel 1995 aprono una casa di formazione nella capitale Quito e si impegnano con il loro carisma in una parrocchia vasta quanto povera. Nel 2014, rispondendo all’appello di Papa Francesco di andare nelle periferie, l’istituto lascia in mano ai laici la missione di Esmeraldas per aprirne un’altra a Punin, diocesi di Riobamba, sempre in una parrocchia molto estesa e poverissima, impegnandosi in scuole, apostolato parrocchiale e attività caritative. Nel 2004 è stata fondata l’associazione laicale «Amici di Maria Elisabetta Mazza», che vivono l’esperienza educativa del carisma e fanno conoscere le iniziative dell’istituto.

L’istituto renderà grazie al Signore per il decreto il prossimo settembre con una Messa solenne di ringraziamento nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *