Le mamme e i bambini che si buttano per terra al supermercato: «Ho imparato a non giudicare»

C’è una cosa che ho imparato diventando madre della quale vado fiera. A non giudicare. Non è cosa da poco, nella società nella quale viviamo. Non ci facciamo nemmeno caso, eppure giudichiamo in continuazione, ogni giorno. Io per prima. Ricordo perfettamente il mio modo di vedere le cose prima di avere figli. Quando avevo il pancione guardavo i bambini che si buttavano per terra al supermercato, le loro madri in difficoltà, e pensavo : “Mah, basterebbe un bel ceffone, il mio bambino col cavolo che farà quelle scenate”.

Poi un bel giorno ti trovi nei panni di quelle madri. E tutto cambia. Scopri che le cose non sono così lineari, che tu puoi anche mettercela tutta per educare al meglio i tuoi figli, ma commetterai comunque e inevitabilmente errori. Ti rendi conto che subentrano tante componenti. Spesso sei stanca e pur di non sentirli urlare cedi ai loro capricci, altre volte devi proprio alzare bandiera bianca e accettare il fatto che certe situazioni non sai gestirle al meglio.

Ogni tanto penso a ciò che le altre madri pensano di me quando mi vedono arrivare di corsa all’asilo, con una figlia presa al volo sottobraccio che rogna perché vuole scendere, l’altro bambino che cerca di starmi dietro correndo e saltellando, il cane che tira e mette a dura prova il già precario equilibrio. Le guardo con occhi disperati e per fortuna nei loro vedo comprensione.

Una volta era diverso?! Forse sì, erano diverse le famiglie, erano diversi i bambini. Oggi le cose stanno così. I bambini sono pieni di stimoli, sono iperattivi, rispondono a tono, difficilmente si lasciano intimidire dagli adulti. Li abbiamo resi noi così, la società, la scuola, ciò che ci circonda. Abbiamo cambiato approccio nei loro confronti, cerchiamo di comprenderne le esigenze e di arricchirli d’esperienze.

E io ho smesso di giudicare i genitori. Sono certa che ognuno di noi cerchi di crescere nel migliore dei modi i propri figli. Non sei una madre “senza polso” se la tua bimba di due anni urla al ristorante perché non vuol star seduta al tavolo, non sei una fallita se anche sei costretta a ripetere cento volte la stessa cosa a tuo figlio prima che lui (forse) la metta in pratica. Mai giudicare. Cercare sempre di migliorarsi, quello sì. Pensare a se stessi, a ciò che si sta seminando, a ciò che forse raccoglieremo. E lasciare agli altri, sempre, uno spiraglio di salvezza.