Vita comune e conquista dell’autonomia: il campo estivo dell’oratorio di Sarnico

L’estate è ormai alle porte e nelle parrocchie. Mentre fervono i preparativi dei cregrest, sono aperte anche le iscrizioni per i campi estivi.  Un’esperienza immancabile nel calendario di ogni oratorio: sono preparati da don e animatori con cura e dedizione per far vivere ai propri ragazzi dei momenti unici, intensi, da portare con sé per tutto l’anno. Per i preadolescenti rappresentano anche le prime occasioni di una vacanza autonoma, senza la propria famiglia, in cui sperimentano pregi e difetti della vita comune; perciò ogni campo estivo assume un valore educativo da non sottovalutare.
“Per i ragazzi – spiega don Loris Fumagalli, curato dell’oratorio di Sarnico – è una delle prime occasioni per sperimentare la propria autonomia, stare con i propri amici e compiere esperienze un po’ diverse dal solito”.
L’oratorio di Sarnico ha deciso di trascorrere l’esperienza del campo estivo a Colere con i ragazzi delle medie dal 14 al 21 luglio per continuare il percorso proposto durante l’anno a ragazzi e adolescenti.
“L’esperienza che l’oratorio propone – prosegue don Loris – è un’occasione di crescita per i ragazzi che sperimentano la vita comune. Vivere insieme significa condividere i propri spazi e propri tempi adattandoli alle esigenze del gruppo, bisogna sapersi organizzare affinché la giornata possa svolgersi nel migliore dei modi e impegnarsi nei lavori assegnati a ciascuno. La giornata di un campo scuola è strutturata in modo da dare spazio alle attività, ai momenti di riflessione e al gioco senza mai dimenticarsi della preghiera, un tempo importante e non trascurabile per ogni credente”.
Il messaggio educativo in un campo estivo non scaturisce solo dall’esperienza di vita comune che i ragazzi fanno, ma esistono anche alcuni momenti in cui confrontarsi con i propri amici e ragionare insieme. “I ragazzi che partecipano ai campi scuola sono in un’età in cui tutto è abbastanza confuso e il compito che ci prefissiamo come accompagnatori è quello di aiutarli a trovare la propria strada. I momenti dedicati alla riflessione personale sono diversi nell’arco della settimana e sono incentrati soprattutto sulla comprensione di sé e sul rispetto tra i ragazzi e gli adulti. In base al tema, poi, si guida il percorso in modo diverso per suscitare le domande giuste nei ragazzi”.
I campi estivi, però, sono esperienze a 360 gradi in cui qualunque esperienza quotidiana può portare un valore aggiunto. “A volte – conclude don Loris – basta una passeggiata in montagna per far gustare ai ragazzi la bellezza della natura, insegnando loro il rispetto per i luoghi e l’aiuto reciproco nei confronti dei compagni d’avventura”. Un’occasione di crescita per educare all’autonomia e alla solidarietà attraverso piccoli gesti quotidiani, le giornate condivise, un’esperienza che rimarrà sempre nei ricordi di ragazzi e animatori.