Festa per don Glauco, prete novello: Stezzano tappezzata con 18 mila fiori

«Caro don Glauco, sei chiamato ad annunciare la gioia del Vangelo al mondo. Non ricevi soltanto una missione, ma diventi una missione. Anche se quest’anno sei solo, non sarai mai solo». Sono le parole del vescovo Francesco Beschi rivolte a don Glauco Grazioli, unico prete novello di quest’anno. Sabato pomeriggio 25 maggio è stato ordinato sacerdote durante una solenne Concelebrazione eucaristica in Cattedrale. Don Glauco, 29 anni, della parrocchia di Stezzano, dopo il diploma in ragioneria è entrato nella Scuola vocazioni giovanili per passare poi in Teologia. Negli ultimi quattro anni ha svolto il suo ministero nei fine settimana nell’oratorio del Seminarino, a cui fanno riferimento le parrocchie dell’unità pastorale di Città Alta. Numerose le persone presenti, fra cui mamma, papà e sorella di don Glauco, oltre a una folta delegazione di Stezzano. Numerosi anche i sacerdoti concelebranti, fra cui il vicario generale monsignor Davide Pelucchi e i docenti del Seminario.
All’omelia, il vescovo ha posto alcune domande: cosa significa il dono del sacerdozio? Perché in questa occasione tutta la Chiesa si riunisce in preghiera? «Perché a don Glauco viene affidata una missione — ha risposto monsignor Beschi —, per la quale ha ricevuto una preparazione intensa per essere adatto e degno. Però questo non basta, perché don Glauco deve essere ordinato, cioè inserito nell’ordine del presbiterato, chiamato da Gesù Cristo a svolgere una missione: annunciare la gioia del Vangelo, cioè la Buona Notizia. Nelle miriadi di notizie che ci investono ogni giorno, sono assai rare le notizie buone». Ma tutto ciò non basta ancora. «È necessaria la testimonianza di vita che dà più forza all’annuncio — ha sottolineato il vescovo —. Coerenza non significa perfezione, ma trasparenza nell’annunciare il Vangelo con la vita e con le parole, per poter comunicare la vita nuova donata da Dio all’umanità. L’esperienza cristiana non è una dottrina o un messaggio sublime, ma incontrare una Persona, che è possibile soltanto per dono di Dio». Infine il vescovo ha citato una riflessione sulla bellezza della montagna («Prima che tu vada in vetta, la montagna deve essere entrata in te e conquistato», per poi ricordare che quest’anno nella nostra diocesi c’è una sola ordinazione. «Caro don Glauco, sei stato conquistato da Dio. Quest’anno sei uno, ma non sei solo. Il presbiterio e la comunità cristiana sono con te e accanto a te nel tuo servizio. Sei scelto e mandato non da solo, non per te solo e non sarai mai solo». Questa «unicità» è stata ripresa dal vescovo prima della benedizione, dopo aver ringraziato il Seminario, la famiglia di don Glauco, le parrocchie di Stezzano e della Cattedrale. «Nella mia benedizione con tanta fiducia mettiamo la speranza che il Signore continui a donare nuovi sacerdoti alla nostra Chiesa, capace di donare sacerdoti a tante Chiese».
Il rito delle ordinazioni è stato contrassegnato da momenti molto intensi, cominciando dalla chiamata di don Glauco, che ha risposto «Eccomi!» quando don Gustavo Bergamelli, rettore del Seminario lo ha chiamato per nome. Dopo l’omelia, sono seguite le interrogazioni del vescovo sugli impegni a cui don Glauco è chiamato. Dopo la promessa di rispetto e obbedienza al vescovo e ai suoi successori, si è prostrato a terra mentre l’assemblea cantava le Litanie dei Santi, segno della convocazione della Chiesa di ogni tempo. Il vescovo ha poi imposto le mani sul suo capo, recitando la preghiera di ordinazione, che ha reso don Glauco sacerdote per sempre. Le mani sono state imposte anche dai sacerdoti concelebranti. Quindi la vestizione degli abiti sacerdotali, l’unzione delle mani con il sacro Crisma, la consegna del calice con il vino e della patena con il pane e infine l’abbraccio commosso con il vescovo e con i sacerdoti concelebranti.
Nella stessa serata di sabato don Grazioli è stato accolto festosamente a Stezzano, tappezzata con ben 18.000 fiori colorati in plastica. Domenica 26 maggio la sua prima Messa in chiesa parrocchiale e nel pomeriggio una Messa di ringraziamento nel santuario della Madonna dei Campi. In serata spettacolo in suo onore preparato dai giovani, intitolato «In alto mare. Odissea nelle scelte».