Europa? Bella storia: IncontraCre alla scoperta del valore dell’intercultura

“Europa, bella storia!” è il grido che, da metà giugno, sta risuonando tra le mura dell’abbazia di San Paolo d’Argon. Da quando IncontraCre è entrato a far parte della quotidianità della piccola abbazia, tanti oratori hanno scelto di portare i loro ragazzi alla scoperta di un tema importante come quello dell’intercultura. Una gita diversa dal solito in cui si affrontano svariate tematiche tramite attività e giochi.

“IncontraCre è una proposta di uscita sul tema del Cre sostenuta da cinque uffici diocesani quali Upee, Ufficio Pastorale Migranti, Ufficio Missionario, Ufficio pastorale sociale per il lavoro e la Caritas diocesana -spiega Elena Sarzilla, responsabile del progetto-. Insieme hanno pensato che avesse senso proporre ai Cre una gita con un tema importante come quello dell’intercultura. Questa è la quarta edizione e abbiamo scelto di declinare il tema del Cre all’interno del grande argomento dell’intercultura in chiave europea”.

Dopo essere stati accolti nell’abbazia, ai ragazzi vengono presentati diversi personaggi. Ciascuno di essi rappresenta una nazionalità e guiderà i bambini nelle attività. Tutti sono chiamati a riflettere e a sperimentarsi per scoprire sé stessi e gli altri. C’è chi viene accompagnato da Miranda, di origini francesi, chi da Freda, un’anziana signora greca, e altri ancora da Martin, un portoghese di tutto rispetto. I personaggi messi in scena aiutano i ragazzi a calarsi nell’argomento con una cartina dell’Europa davanti a loro.

“Abbiamo scelto come tema l’Europa perché questo è un anno particolare. Oltre alle recenti elezioni del parlamento europeo, ricordiamo anche il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino a novembre -prosegue Elena-. Con un simbolo come l’Europa che si riunisce possiamo parlare di intercultura. I paesi europei si mettono in gioco e dialogano per difendere i diritti fondamentali e la pace lavorando per garantire il benessere delle persone. Parlare di Europa ai bambini è importante e lo si può fare anche giocando”.

In mondo sempre più globalizzato, è fondamentale crescere i ragazzi aprendo loro lo sguardo verso l’intercultura. Ciò a cui saranno chiamati questi futuri cittadini sarà un continuo rapportarsi con tante e diverse culture. Un incontro che arricchisce tutti e a cui siamo chiamati tutti. L’Europa è una bella storia perché può creare unione nonostante le differenze che sembrano allontanare i popoli, ma che in realtà non fanno altro che arricchire tutti. Le tradizioni, gli usi e i costumi vanno valorizzati, ma mai prevaricando la libertà altrui.

Proprio sulla parola libertà i ragazzi hanno ragionato molto e hanno sperimentato anche un po’ di democrazia. Prima ciascuno di loro ha scelto sette parole da collegare alla libertà. Successivamente, a coppie, hanno dovuto fare una scrematura scegliendo solo alcune parole per presentare una lista comune. Insieme hanno poi dovuto scegliere solo sette parole per tutto il gruppo. Da centoquaranta parole si è arrivati a sette. Un modo per capire come la libertà interagisce con la vita, le opinioni e i diritti di tutti. “La mia libertà finisce dove inizia la tua”, ha ricordato una ragazza. Con questi attori, l’Europa può essere davvero una bella storia.