Fare politica con le immagini nel Medioevo. Chiara Frugoni racconta il “Paradiso vista inferno”

“Paradiso vista inferno. Buon governo e tirannide nel Medioevo di Ambrogio Lorenzetti” è il titolo del nuovo libro della storica Chiara Frugoni (Il Mulino). Racconta come accade che si faccia «politica con le immagini: bene comune, giustizia e pace contro bene proprio, violenza e paura. È il Paradiso vista Inferno». L’autrice lo presenta in un incontro nella sala conferenze della Fondazione Serughetti La Porta giovedì 7 novembre 2019 alle 18. L’appuntamento è organizzato da Fondazione Serughetti La Porta e Fondazione Istituti Educativi di Bergamo. Nel Medioevo il diritto all’immagine appartiene soprattutto ai protagonisti del mondo religioso, della Chiesa come delle Sacre Scritture, o a grandi personaggi laici e famosi. Con gli affreschi di Palazzo Pubblico a Siena Ambrogio Lorenzetti ci propone una straordinaria novità, rappresentando gente comune, senza storia. Ad essa per la prima volta è affidato il compito di illustrare la ridente vita in città e in campagna assicurata dall’ottimo governo dei Nove. Non importa che la realtà, ben diversa, fosse fatta di carestie, rivolte, corruzione. Nella prestigiosa Sala dei Nove i cittadini e i contadini senesi del tempo – siamo intorno al 1338 – vedono raffigurata una città orgogliosa dei suoi splendidi palazzi, una lieta e fertile campagna dove vecchi e giovani, donne e bambini, e poi artigiani, mercanti, nobili e intellettuali, contadini e pastori sono partecipi di una convivenza operosa e felice. è il trionfo del Bene Comune, e della guida illuminata dei governanti cittadini. Dove invece ognuno tende al bene proprio ecco infuriare un corteo nefasto: anarchia, violenza, distruzione, soprusi, guerra. Un capitolo vivo di storia medievale, ma non solo: additando il pericolo della Tirannide e le sue conseguenze, questo grande manifesto politico ha parlato a tutte le epoche, e oggi parla a noi con voce particolarmente forte. Introduce Matteo Rossi, consigliere Fondazione Istituti Educativi di Bergamo. Qui il volantino dell’iniziativa.